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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 37

Ranuncoli, giacinti, rose e tulipani: la primavera in casa. L'idea di un paio di scarpe talmente assurde che chissà quali passi sapranno camminare. Lasciarsi circondare e abbracciare nonostante l'urgenza del silenzio non se ne voglia andare. La cioccolata nel cassetto per i momenti amari. Respirare. Più o meno.  

L'ultima volta che sono stata felice

Macabea usciva nel freddo del viale più ventoso della sua città, qualche settimana fa, e nel buio diceva piano "grazie". Perché aveva trascorso il pomeriggio in un luogo di lavoro accogliente e le ultime ore a conversare di parole con C che con le parole vive e lavora. Lei e C avevano chiacchierato come se fossero le amiche che non sono, perché in realtà sono compagne di liceo che camminano per strade differenti che ogni tanto si incrociano, e quando capita le parole diventano tantissime, inarrestabili e loro scoprono una diversità enorme che le unisce molto più che se si somigliassero. Quel pomeriggio avevano condiviso l'età che ora indossano e che somiglia stranamente all'adolescenza che le aveva fatte incontrare tanti anni fa; avevano condiviso parole importanti e l'idea di un progetto che non vedrà luce (ma Macabea ancora non lo sapeva) e poi, proprio mentre stava per uscire dal covo di C, Macabea aveva ricevuto uno dei doni più belli di sempre: C le aveva aff

Il libro dei ricordi perduti

Roberta Pietrykowski lavora in una libreria di libri nuovi e usati e ama raccogliere, per conservare, le lettere, le foto, i biglietti e tutto ciò che trova tra le pagine dei libri che cataloga. Ha un rapporto fisico con le pagine scritte: le tocca, le annusa, le ascolta. Quando suo padre le porta una valigia con alcuni vecchi libri della nonna Dorothea, Roberta trova una lettera del nonno, Jan, che non coincide con il racconto conosciuto della storia familiare. Scopre così che Dorothea è stata Dorothy, la moglie infelice di Albert; la madre mancata di troppi figli; l'amante appassionata di Jan Pietrykowsky, che lei ha sempre pensato come il suo nonno paterno. Per tutta la vita Dorothea ha portato con sé un segreto a cui, con consapevolezza, ha deciso di affidare il proprio destino e la propria vita e adesso che è vecchia, e lucida come possono esserlo solo i vecchi che si concedono di tornare bambini, raccoglie le domande della nipote pima ancora che vengano formulate, e si chiede

Giorno Uno dopo giorno Zero

Zero Perfino Macabea è senza parole. C'è solo un enorme buco che sta inghiottendoci entrambe e che vomiterà entrambe, perché inghiottirci sarebbe un gesto misericordioso. Uno "Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe" (cit)

Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 36

Un macchiatone da asporto con una schiuma deliziosa. Il pranzo con la mia mamma e il sole. La merenda con i miei ragazzi. Riordinare le mensole di uno stanzino e alleggerirsi del superfluo, non dei ricordi. Accogliere la fragilità e chiudere gli occhi per aspettare il mattino. Il cielo azzurro e il sole ancora freddo.

La scena più triste

La fronte di Macabea sapeva benissimo dove si sarebbe appoggiata, allora lei ha chiuso gli occhi e ha detto la sua fatica enorme e il suo bisogno di aiuto. Pensava che il braccio si sarebbe alzato e l'avrebbe coperta e scaldata e rincuorata.  Non sarebbero servite parole perché per abbracciarsi si fa così: "ci si avvicina lentamente/eppure senza un motivo apparente,/poi allargando le braccia,/si mostra il disarmo delle ali,/e infine si svanisce,/insieme,/nello spazio di carità/tra te/e l'altro (C.L.Candiani). Invece il braccio è rimasto al suo posto, le ali non si sono aperte e e loro non sono svaniti insieme. Nessuno spazio di carità. Solo alcune parole che si potevano rivolgere al cucciolo di casa "su su, vai di là, guarda un po' di tv, rilassati". Nessuno spazio di carità. Nessun disarmo per svanire insieme. Solo un gran freddo che Macabea non riesce a non sentire anche adesso, che sono passati alcuni giorni. Solo la data di scadenza, della sua scadenza, c

Non voltarti

Non voltarti.  Lascia che il sole socchiuda le palpebre per vedere solo i contorni di quanto ti circonda. Non voltarti. Scuoti la testa per nascondere i pensieri che non puoi avere. Non voltarti. Sapere cosa c'è, lì dietro, e quanto possa essere bello tornarci, ma continua ad andare avanti. Non voltarti. Il risveglio con la luce e il canto ogni anno nuovo degli uccelli; il sole dietro l'aria ancora fredda e però prendere la bici; il respiro faticoso dietro la mascherina; sentire ogni movimento come un po' meno duro di quello che lo ha preceduto. Non voltarti. Senti la nostalgia, la mancanza; prendi la nostalgia e la mancanza e guardale; dì la nostalgia e la mancanza e pronunciale con il silenzio. Non voltarti.

L8 tutti i giorni dell'anno.

Il femminismo e il femminile che si incontrano con il maschile e lasciano il maschilismo. Il femminismo che consente sguardo vigile e attento e critico. Il femminile che lo completa rendendolo disponibile, accogliente e fertile. Il maschile che affianca, supporta e condivide. Non mi appartiene molto la lotta gridata, ma le sono grata perché mi ha consentito di poter esprimere le mie idee anche sottovoce. Perché ha svelato con decisione l'urgenza sempre presente di mantenere il punto. Perché ha dato voce a chi nemmeno sapeva di poterla avere. Il mio femminismo quotidiano è provare a scegliere con cura le parole da dire perché credo fortemente che dare nome significa riconoscere esistenza e dignità a persone, situazioni, accadimenti che altrimenti non esisterebbero. Il mio femminismo quotidiano è guardare chi in questi tempi continua a urlare anche per me. È restare attenta perché quell'urlo non debba tacere. È affacciarmi allo sguardo di mia figlia e di mio figlio e con loro sc

Qui, Altrove e ancora Qui

Macabea ci pensa da un po'. Forse ha abitato per un tempo sospeso in una casa che non era la sua.  Forse ha immaginato luoghi che non erano accessibili. Si trova ora ad aver aperto la porta di quella casa, esserne uscita e vederla da una nuova prospettiva.  Si trova ora a provare a dimenticare un futuro che aveva immaginato con la consueta familiarità del suo altrove. E un altro altrove dovrà trovare e magari abitare e fare suo. Un altrove che le somigli e le consenta di tenere ben aperti gli occhi sul qui e ora. In tutto questo, due giorni fa Macabea si è seduta per l'ultima volta davanti al suo forno, quello che ha usato quasi tutti i giorni degli ultimi 22 anni per cucinare, accudire, scaldare, sfamare. Lo ha ringraziato e poi ha distolto lo sguardo, perché certi saluti è meglio evitarli. Ieri ha pulito bene ma non troppo - per lasciare qualche traccia del vecchio compagno - il luogo che ospiterà un forno nuovo che deve ancora incontrare. Si capiranno? Il resto si è tutto co

Macabea si salva da sola

Macabea insiste nella sua quotidiana resistenza resiliente da tanti di quei giorni che ne ha perso il conto. La sua non è una guerra più dura che per altri, lo sa bene, ma i luoghi comuni non le sono mai piaciuti e pensa che ognuno senta il peso e la fatica che gli sono toccati in sorte e che talvolta possono sembrare eccessivi, nel loro perdurare. La resistenza di Macabea è sotto attacco da più fronti. Il pessimismo cosmico che le viene chiesto di ascoltare e che racconta solo il buio più pesto anche nei giorni più luminosi; l'odore di una bugia intuita, che potrebbe essere piccola cosa non celasse ben altro timore, perché apre la strada a una fragilità pericolosa, già vista, che poi le viene chiesto di curare; la facilità con cui la si può mettere da parte; il silenzio dopo aver consegnato quella che era una richiesta impegnativa di fantasia concreta; la costante richiesta di cura e accudimento e pazienza e sorriso. Macabea è molto tentata dal gettare la spugna. Lo dice, ma non l

Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 35

Un bicchiere di vino con un'amica che ti trova bella. La prima volta dell'anno in bicicletta. I tulipani. Piccoli acquisti che colorano le stanze. Il profumo di una colazione regalata Il terrazzino che si rianima. Il primo picnic al sole, con la promessa di primavera intorno. Marzo.