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“Tu arrivi come una domanda a cui non chiedi di saper rispondere” Oppure sì? Ti guardo e vedo i miei occhi; ma i tuoi sono più verdi, più grigi, più blu. Più. Ti guardo e vedo i tuoi capelli che sembri voler trattenere dal prendere il volo; prima o poi capirai che invece i capelli confusi danno respiro ai pensieri ancor più confusi che appartengono a quelli come noi. Ti guardo e vedo le tue spalle larghe, le tue mani fragili, le tue labbra grandi che mi ricordano tanto quelle della mia nonna. Ti guardo e mi sento guardata dal tuo intuire senza forse comprendere. Ti guardo e vedo il tuo sguardo sul mondo; che per te è casa, specchio empatico nonostante la dichiarata estraneità. Lo vedo che ti accorgi di ogni cosa; lo so che sei attento, accogliente e protettivo. Anche quando ti mostri distante e ruvido e ogni tanto ostile. Sono orgogliosa delle tue passioni e della tua curiosità bambina che hai saputo nutrire e far crescere e diventare impegno, impegni. E sono felice che i