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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Piccoli esercizi di felicità. 8

La nebbia ad ammorbidire i profili, le mani fredde e i termosifoni per la prima volta caldi. Raccogliere una paura e farla propria per alleggerire quella di chi te l'ha affidata. Il pensiero di un sorriso che ti pensa. Il sorriso che nasce prima di poterlo fermare. Venerdì di minuscole promesse: la pigrizia, una coperta, le voci dei miei figli, un libro, tu.

Sono arrabbiata con te

Sono arrabbiata con te. Per la volta che ti ho chiesto di offrirmi una merenda e hai finto di non avere spicci per pagare, così abbiamo diviso la spesa (lo so che hai finto: poi ho guardato nel tuo portafogli). Perché mi hai negato senza dire mai un no chiaro, il mio desiderio di avere un terzo figlio. Perché poi, quando la terza gravidanza è arrivata, inaspettata, mi hai accusata di averti ingannato e mi hai lasciata sola di una solitudine che non immaginavo nemmeno esistesse. Perché ho perso il nostro terzo figlio. E non riesco a non pensare che sia accaduto perché ha sentito il tuo rifiuto e la mia solitudine. Perché mi hai tradita per primo e hai lasciato che ti tradissi anche quando avevo chiesto il tuo aiuto. Perché di questo dolore avrei avuto bisogno di parlare e capire e invece tu hai chiesto silenzio e io ho taciuto. Perché non mi hai mai chiesto scusa e invece quando ti ho ferito io, mi hai vomitato addosso tutta la tua rabbia e il tuo dolore. Perché ho chiesto due gi

Da lontano. Sempre vicino

Non bastano i pochi giorni passati. Il silenzio resterà sempre e la parola mancherà sempre. Da lontano. Pierluigi Cappello Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie  di silenzio, e non c'è più posto per le parole, e a poco a poco si raddensa una dolcezza  intorno come una perla intorno al singolo grano  di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo  un nome amato per comporre la sua figura; allora  la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato  un pane caldo, spezzato.