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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Finisce novembre

Apro la finestra e lascio entrare il sole freddo a gelare il mio respiro. Cielo troppo pulito per il mio desiderio d'inverno. Ieri la cera è colata in lunghe lingue tiepide. L'ho sciolta tra le dita. Cerco un respiro che si scaldi con il mio

Ti scrivo da vicino, come se la mano

Ti scrivo da vicino, come se la mano ti fosse oggetto breve affiorato, come se dalla strada ti arrivasse la piccola certezza per l’acquisto dei minuti seguenti. Da vicino come il sole, come la cicala. Come un silenzio pieno che ti venisse agli occhi di mattina e amarti fosse l’abito scelto al cominciar del giorno. (Pedro Tamen )

Questa differenza

La differenza è nell'attesa che pretende risposta. La differenza è nel pensare che si dovrebbe chiedere; anche di giustificare. E' nella gratuità che porta un dono inatteso, la differenza. Nel chiedere e nel dare. Nel presente e nel sempre. Nel qui e ora. Nel giorno che è stato e in quello che sarà. Sapendo che ci sarà. Nell'approdo a mare fermo che è la sostanza di questa differenza.

La differenza

La differenza è nell'attesa che non si può pretendere, che non si può chiedere. La differenza è nel pensare all'impossibilità di chiedere, di giustificare. E' nel nulla in cambio, la differenza. Nel non chiedere e non dare. Nel presente, quando c'è. Nel qui e ora. Nell'altrove sospeso sul nulla che è la sostanza di questa differenza.
Non posso essere Macabea. E non posso essere altro che lei. Altro è troppo male, in questo momento. Macabea non sa ascoltarmi, in questo momento. Le goccia d'acqua che mi scava il cuore è arrivata a colmare i pensieri. Non sono più io. Sono un pensiero solo. Io, che ho sempre pensato troppo, ora non possiedo più che un pensiero. E ho dimenticato come essere felice. E ho dimenticato come tornare.

Distanza

La distanza può stare tutta fra due parole gentili. Grazie. Prego. La distanza può abitare uno sguardo breve, in un gesto evitato. La distanza è tra il bianco che copre i campi a riposo e l'azzurro che copre l'orizzonte. Ci si nasconde nelle troppe cose da fare. Ci si veste dei propri pensieri distratti. E si vive del sogno trattenuto nella veglia, quando gli occhi si aprono e i colori restano. Ci si copre con un silenzio denso. E si pensa.

Spina

Una piccola spina si è infilata nel palmo della mia mano destra. A ricordarmi quello che so sentire. A ricordarmi quello che so dimenticare. La sento con dito, a pugno chiuso. La vedo, minuscola, con la mano ben aperta mentre cerco di indicarle una via per lasciarmi. Non lo so se la mia mano sinistra saprà aiutarmi. Non lo so se poi la mia mano destra sarà davvero più felice.
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Il cielo blu e il respiro libero di un giorno leggero.

Il cielo a coprirci

Se la tua pelle è diventata la mia, se la mia pelle è diventata la tua, non c'è distanza, non c'è silenzio, non c'è tempo a separare. Se il cammino ha oltrepassato il confine, non c'è andare, lasciarsi, perdersi. Se il cielo che scalda la nostra notte, che illumina il nostro andare è il medesimo, non c'è mondo troppo grande per non farmi sentire, in quest'istante, il tuo respiro nel mio, il mio cuore nel battere del tuo.

Piove

Piove. I vetri sono chiusi, le imposte solo accostate. La pioggia è il solo respiro di questa notte. Socchiuderò anche i vetri. E aspetterò.

Dormi

Accarezzo il tuo sonno e mi chiedo: esiste amore più grande di quello tra le mie dita e i tuoi capelli?

Ognissanti

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Mi sono vestita di colore e luce. Ho respirato cielo. Ho dormito sogni in corsa. Ho schiuso le labbra per non dire parole. E ti ho trovato. Nell'oro della foglia, nel profumo di legna bruciata, nei muri freddi, nello stesso azzurro a coprire il mio cuore e il tuo.