Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Il tuo silenzio

Tu mi parli quasi solo se ti sogno, e il tuo silenzio è triste e pesa riempiendo il mio cuore. Il tuo silenzio mi insegna la fragilità resiliente, il passare del tempo che non è quasi mai indolore o gentile come vorremmo. Il tuo silenzio, che ti allontana da noi e ti fa più cara ai nostri cuori, mi insegna la pazienza di una accettazione che non sa essere rassegnata. Dove sei quando ci osservi da lontano? E dov'eri tutti i giorni in cui ti abbiamo data per presenza viva e necessaria ai nostri giorni?  Le tue mani tremano quanto fermi sono i tuoi pensieri. Anche oggi, come sempre. Mi senti? Senti quanto mi manca il tuo essere al centro stando in disparte e rendendo gli altri da te il tuo centro?  Ti vengo a cercare e sbaglio tempi, voce, modi, ma continuo a cercarti, continuo a sbagliare e però a cercarti. O forse vengo a trovarti e ti abbraccio per come sei oggi e per come non sei più oggi.  Ecco. Ti abbraccio. Nel silenzio rumoroso che sei.

Se non ci fosse la poesia

For My Lover, Returning To His Wife She is all there. She was melted carefully down for you and cast up from your childhood, cast up from your one hundred favorite aggies. She has always been there, my darling. She is, in fact, exquisite. Fireworks in the dull middle of February and as real as a cast-iron pot. Let’s face it, I have been momentary. A luxury. A bright red sloop in the harbor. My hair rising like smoke from the car window. Littleneck clams out of season. She is more than that. She is your have to have, has grown you your practical your tropical growth. This is not an experiment. She is all harmony. She sees to oars and oarlocks for the dinghy, has placed wild flowers at the window at breakfast, sat by the potter’s wheel at midday, set forth three children under the moon, three cherubs drawn by Michelangelo, done this with her legs spread out in the terrible months in the chapel. If you glance up, the children are there like delicate balloons resti

Macabea si chiede

Può esistere il perdono per qualcosa che non è? L'esercizio è quello della pazienza? O della lucida distrazione dello sguardo che vorrebbe posarsi dove il vedere sarebbe doloroso? Fingere di ignorare è perdono? E perdono equivale a un'accogliente accettazione o è rassegnazione a una realtà che non si può cambiare se non con un ribaltamento di equilibri fragili? E ne varrebbe la pena? Esistono domande a cui non si può rispondere. E questa è salvezza da pensieri altrimenti insopportabili. Esistono giorni che partono lievi e diventano corse in apnea mentre fuori dalla finestra splende il sole e il tempo sembra gentile.

Ruminare

Capita di avere come sottofondo alle proprie giornate lavorative il ruminare continuo di una fame nervosa altrui.  Capita di non sentire il rumore per giorni, anni, e poi capita un giorno in cui sembra più forte di ogni altro rumore. Sentirsi irritati da una simile inezia rende nervosi. Un circolo vizioso inutile e dannoso. Eppure oggi Macabea è irritata. Dalla sensibilità inutile del proprio apparato uditivo, da chi il rumore lo provoca pensando di rispondere così a un bisogno che in realtà ne nasconde ben altri, dall'impazienza che tutto questo comporta rendendola poco accogliente e un po' esasperata al pensiero delle molte ore che ancora la separano dal silenzio mandibolare. Ecco perché adesso Macabea metterà tutto in pausa e andrà per pochi minuti a circondarsi di fiori e verde. E silenzio

Piccoli esercizi di felicità quotidiana.41

Un giorno o l'altro Macabea cercherà di capire davvero perché nei giorni di pioggia e cielo grigio si senta tanto luminosa e finanche bella.  Oppure no.  Continuerà a gustare la piccola gioia che le fa danzare il cuore quando la pioggia batte sui vetri e a sorriderne con chi ascolta incredulo di questo suo piacere.

HappyNext. Qui e ora

Attenzione-Lentezza-Umiltà-Dolore-Memoria-Talento-Noi "Dai continui depistaggi da noi stessi possiamo salvarci solo con l'attenzione, che è un piccolo germe di libertà, un'insurrezione verso chiunque intenda controllarci o distoglierci da ciò che davvero conta. Per attenzione non intendo solo concentrazione, ma presenza di noi stessi in ogni momento, lo stare "qui e ora", come direbbero i monaci zen, vivendo intensamente e con consapevolezza." "Quando rallento e torno a ritmi più umani mi accorgo di riuscire a mettere le cose a fuoco, le vedo più chiaramente. Il ridimensionamento migliora la visibilità. Se voglio chiarirmi le idee, non vado a correre, vado a camminare. Se voglio provare davvero piacere, devo gustare, non ingozzarmi. Se voglio dare solennità a qualcosa, scandisco bene le parole o rallento i passi in una processione. Per godermi un'alba o un tramonto, mi devo fermare." I libri non capitano quasi mai per caso. In un lungo periodo