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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Attendo

Chi non cerca, non trova, ma chi non cerca è molto probabile che nemmeno venga cercato; e trovato. Ci penso da un po'. Da quando ho iniziato a offrire il mio silenzio per qualcosa di più importante di un altrove che dà respiro leggero, ma solo a me. La semplicità con cui ci si può cancellare e la facilità con cui ci viene permesso di sbiadire. Posso sbiadire fino a cancellarmi. Nessuno traccerà i miei contorni per renderli più presenti. Non sono altrettanto brava a cancellare: strada sicura per diventare vulnerabili. Stamani la prima prova di A. e il mio rivivere un ben noto incubo in lei cercando di non lasciar trasparire la paura che toglie il fiato e riempie il sonno. Affronteremo quello che sarà, ma raccogliere i suoi fragili e preziosissimi pezzi, dovesse rompersi, sarà qualcosa che richiederà capacità e qualità d'amore che non so se sono in grado di trovare e donare. Proveremo. Come sempre. Abbracciandoci. Adesso sarebbe proprio ora che Qualcuno guardasse dalla
La stanchezza non è mai per caso. E' rabbia inespressa o gridata nel silenzio vuoto di un'auto in corsa. E' ferita che non guarisce perché mai curata. E' l'incapacità di capire la ragione di tanto accanirsi della sorte. E' l'impossibilità di arrendersi alla caduta. La stanchezza non è mai per caso. E consuma. I pensieri, la pelle, lo sguardo. Anche le labbra e le pieghe ai lati di un sorriso stentato. Si argina con il sonno davanti a uno schermo che canta una nenia lontana e asettica. Si prova a nascondere tra le pagine di un libro, in un cinema all'aperto. Si maschera di stanchezza un dolore sordo, invadente, insopportabile. Pagare responsabilità di altri è amore? O rassegnazione? O è il castigo che ci si infligge per una colpa originale che non si trova e, perciò, non si può scusare? Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti, che mi dica: siedi, ci penso io. Che sappia leggere nei miei occhi stanchi, nella mia voce stanca. Ho bisogno di un aiuto