Il libro dei ricordi perduti


Roberta Pietrykowski lavora in una libreria di libri nuovi e usati e ama raccogliere, per conservare, le lettere, le foto, i biglietti e tutto ciò che trova tra le pagine dei libri che cataloga.
Ha un rapporto fisico con le pagine scritte: le tocca, le annusa, le ascolta.
Quando suo padre le porta una valigia con alcuni vecchi libri della nonna Dorothea, Roberta trova una lettera del nonno, Jan, che non coincide con il racconto conosciuto della storia familiare.
Scopre così che Dorothea è stata Dorothy, la moglie infelice di Albert; la madre mancata di troppi figli; l'amante appassionata di Jan Pietrykowsky, che lei ha sempre pensato come il suo nonno paterno.
Per tutta la vita Dorothea ha portato con sé un segreto a cui, con consapevolezza, ha deciso di affidare il proprio destino e la propria vita e adesso che è vecchia, e lucida come possono esserlo solo i vecchi che si concedono di tornare bambini, raccoglie le domande della nipote pima ancora che vengano formulate, e si chiede se sia arrivato il momento di condividere il segreto.
Roberta non riesce a non cercare, non riesce a non chiedere e mentre lentamente svela la storia della amatissima nonna, capisce che questa ricerca, rispettosa dei silenzi altrui, le consente di ascoltare anche la sua storia, i suoi dolori, le sue insicurezze, e di guardarle forse con un'indulgenza che le consentirà la possibilità di tornare a fidarsi.

Da un po' di tempo mi capita di pensare che leggere mi faccia male. L'ho pensato anche con il libro di Luise Walters, Il libro dei ricordi perduti, Ed.Corbacvio.
La storia è semplicissima, scritta in modo rassicurante. Si intuisce sempre cosa accadrà nella pagina seguente e nonostante questo si fatica a chiudere il libro. La ricostruzione storica è curata senza essere didascalica.
E' il libro perfetto per un fine settimana che si desidera leggero e altrove da sé.
Ancora una volta mi sono concessa di cadere in una storia e di farla diventare parte e tempo del mio quotidiano. E' concessione rischiosa e richiede la consapevolezza dell'inevitabile ritorno al lunedì.
Ecco. Oggi è lunedì.


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