Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Parole non dette, gesti non compiuti

Poco tempo e troppe parole. E' tra queste righe che vorrei arrivasse il mio sonno. Poco tempo e tanti gesti da compiere. Gesti che resteranno pensieri fino a domattina. Quando mi sveglierò e sarà ancora buio e preparerò borse pesanti per giorni leggeri. Laverò i capelli e con loro i pensieri. Accenderò le candele in attesa che il cielo schiarisca. E cercherò di non pensare al perchè molti affermano sicuri che "gli occhi sono lo specchio dell'anima", inconsapevoli di non saper guardare negli occhi più vicini ai loro. E poi partiremo. Verso la casa del cuore.

Sonno

Chiuderò gli occhi e cercherò un sogno caldo. Mi stringerò al mio cuore. Ascolterò il mio respiro. E scivolerò. Nel sonno, in un sogno che forse non ricorderò. E poi sarà mattina.

Freddo

Mi ha presa il freddo. E non so quanto arrivi dal cielo grigio che consuma le mie ore e quanto venga dal mio cuore fermo. Mi ha presa il freddo. Le dita faticano. Come i pensieri. Ho cercato pensieri d'altri. Freddi come i miei. Immobili come i miei. Ho trovato freddo. Che oggi mi è intorno. E dentro. Fin nelle ossa. Fino a quel nodo che ieri si è sciolto nel sonno e che ha lasciato i miei occhi gonfi. Mi ha presa il freddo. Mi ha fatta sua. Come un fidanzato inaspettato. Come un amore tardo che si credeva ormai impossibile. Mi ha presa il freddo. Arriverà la primavera?

Leggendo

Prima di spegnere ho dato un'occhiata qui . Lo leggo come un regalo, piccolo, per i miei pensieri di stasera.

Vie di mezzo e mondi paralleli

La via di mezzo è quella di un piccolo cuore nato anarchico e che non vuole rinunciare a se stesso. Con la consapevolezza dei suoi sette anni ha tracciato un solco e lo cammina a passi incerti e sicuri, frettolosi e pensati, pesanti e leggeri. Un piccolo cuore già in bilico che per volare si affida all'altalena e alla fantasia. Vorrei saperlo tenere nel mio cuore, ma aprirò le mani e il piccolo cuore volerà. Senza dolore, spero. I mondi paralleli sono quelli di un cuore un po' stanco, stasera, che trova nell'altrove il suo qui e ora. Di un cuore che sa volare restando nascosto.

Fare niente

Le unghie "pittate" avrebbero segnato la fine della fatica. O l'inizio di giorni nuovi. Non mi piacciono, le mie unghie colorate. Oggi le desideravo. Banalmente. Immersa nell'acqua calda, lasciando emergere solo il viso, per consentire un respiro da ascoltare, con un pianoforte inciso che arrivava da altrove, con il mio corpo che perdeva peso, ho pronunciato parole a dare voce a pensieri da condividere con me sola. E ora, sentire le voci dalla cucina, il profumo di una pizza, la stanchezza della mia schiena, il tepore di una coperta, l'abbraccio della mia poltrona. E ora, fare niente. E per un attimo crederci veramente.

Pensieri stanchi

Capita che la stanchezza arrivi tutta insieme. Come uno schiaffo inaspettato. Come una porta che sbatte. Capita di sognare la luna e di ritrovarsi su una vecchia poltrona a cercare di comporre pensieri troppo disordinati. Capita di decidere di non pensare. E d'illudersi di riuscirsi. Capita di desiderare un viaggio extraplanetario e di ritrovarsi in auto a inventare una canzone che non si ricorda. Capita di ricordare un odore. Di sentire una voce. Di confondere la nebbia che se ne va con segnali di fumo da decifrare. Come le carte dell'amore. Come una canzone che non si dimentica.

Nebbia

Chiudo gli occhi. Sento una voce che mi accarezza. Chiudo gli occhi in questa bruma. Sento una mano che mi cerca. Chiudo gli occhi per aprirli dentro a un sogno. Possiedo le ali per volare. E questo mi consente di restare con leggerezza indispensabile alle giornate troppo piene. Il viaggio "non" finisce qui.

Lunedì

Avrei bisogno di rallentare il tempo o di poter fare un balzo in avanti di un millennio. E riposare. Vorrei saper contare lentamente. E lentamente respirare. Tanti i propositi non raccontati ma formulati. Tanto l'impegno necessario. Tanta l'energia richiesta. Tanto il cuore in gioco. Tanta l'intelligenza da trovare. I pensieri tremano un po'. L'agire è fermo. Piu' o meno. Scappo? Resto.

Capita

Capita di sorridere camminando. E capita di avere pensieri contrastanti, complicati, contorti, e non sentirli pesare. Capita di avere un corpo con confini nuovi. E capita di non riuscirsi più ad abbracciare. Poi capita di accogliere un volo tra le braccia. E di mangiare un nasino che prude. Capita di fare tardi per ricamare uno stelo, un fiore. E capita di sentire l'omino della sabbia che soffia sugli occhi. Capita di aspettare domani e di pensare che forse dormendo arriverebbe prima. E capita di pensare al sogno che si vorrebbe attraversare, una volta spenta la luce. E poi capita che magari si attraversa proprio quel sogno. Spengo la luce. Aspetto il mattino. Dormendo, sorriderò.

Grigio grigio

Le persone belle sono contagiose. Spero.

Sulla poltrona

Il "cuscino" peloso che dorme scaldando i miei piedi ogni tanto sospira. Tra poco tornerà alla sua casa. I sogni durano poco e ci si sveglia sempre sul più bello. Vorrei saper regalare sogni che sanno non finire. O almeno scelgono il momento opportuno.

Risveglio

E poi troppo presto arriva la mattina... Ed è freddo che avvolge e sfuma ogni orizzonte. Ed è improvviso un morso al cuore per la consapevolezza dell'impossibilità. Per l'amaro del boccone da inghiottire. E' dirsi "non sarà più" mentre si spera che sarà ancora. E' il non rassegnarsi a chiudere il cassetto del sogno più a lungo cullato.

Dovrei andare a dormire un po' prima

Leggo una piccola notizia bella e sorrido. Dovrei dormire di più o, se non altro, usare del mio tempo con attenzione. Invece ne uso a piene mani, come se non finisse mai, come se non sapessi di non averne mai abbastanza. Prima mi chiedevo se é davvero possibile essere felici da soli. Non ho una risposta e mi tengo la domanda. La giornata finita da poco, è stata piena di momenti che non avrei voluto. Il dentista, stamattina, e poi il lavoro disordinato dall'inevitabile confusione del momento. Però stamattina ho mangiato la prima frittella con la crema, davanti a un caffè e circondata da chiacchiere che non volevano finire. E poi ci sono i segnali di fumo che entrano dalle fessure delle mie finestre. I momenti inaspettati che attraversiamo senza un perché. E c'é un cucciolo che scodinzola e mi si accuccia ai piedi. E ci sono due bimbi che crescono e hanno ancora tanta di quella meraviglia a riempirli... E poi ci sei tu. E ci sono io. Che continuo a pensare un po'

Resto qui

Eccomi. Sono qui. E non mi stanco. Avrò voglia di sedermi, di sdraiarmi, di coprirmi. Resterò qui. Con la pioggia a bagnare i capelli che ancora non riconosco. Con il sole a socchiudere gli occhi e colorare il volto. Sono qui, oggi. Ero qui, ieri. Resterò qui, dove voglio restare. Con il vento che proverà a farmi indietreggiare e la mia resistenza che non cederà.

E' domani

Ed è un domani confuso e annebbiato, che si muove lentamente sotto una pioggia sottile. Che tenta invano di evitare di sbattere contro gli spigoli. E' un domani di mattina pesante per il mancato sonno. E' una mattina di dita che vanno dove vogliono e che obbligano a faticose riletture e a troppe frequenti cancellature. Sarà un giorno di molti errori e tante imperfezioni inevitabili. Sarà un pomeriggio tra il vapore di una piscina che aiuterà le palpebre a trovare un riposo impossibile da assecondare. E' lunedì. Il primo dopo le vacanze. Avevo sperato in un giorno più lieve...

Tra oggi e domani

Si ricomincerà. Per questo, forse, è tanto difficile andare a dormire. Ricominceranno le corse, i passi sempre uguali e inizierà anche un impegno tutto nuovo. Enorme. Mi circonda un silenzio assoluto, stanotte. E avrò freddo in un letto da scaldare da sola. Ci sono ancora i panni da stendere, una lavatrice da preparare per domani. Apparecchierò ora il tavolo per la colazione, con il piattino di candele colorate e ormai consumate dalle feste. Che non siano più giorni di parole pronunciate in fretta, di attimi rosicchiati. Che siano ore scandite e consapevoli. Intanto, che siano sogni belli.

Sognare

Per tutto il pomeriggio, un pomeriggio freddissimo che non sono riuscita a scaldare, ho socchiuso gli occhi e iniziato a sognare ancor prima di assopirmi. Tra poco spegnerò la luce e cercherò il calore che ho perso. Per trovarlo chiuderò gli occhi. E sognerò.

Sfide

Darsi un tono per non sembrare persi in un metro quadro. Lasciare aperte le porte ma tenere la guardia ben alta. Pensieri vorticosi che affaticano un po' il fiato. E poi. La mattinata passata ad aspettare il dopo. Il cuore veloce. Le mani fredde. Questa mattina mi vive così.

Diversamente misteriosa

Capita di saper esattamente cosa dire, ma di non conoscere le parole. Capita di conoscere troppe parole e non saperle usare. Capita di vedere la propria immagine riflessa e non riconsocersi. Capita di immaginarsi e poi vedersi come non si è. Capita di non darsi all'abbandono. Capita di abbandonarsi ad occhi bene aperti. Capitano sogni, fantasie, eclissi di sole dietro il cuore. Capitano giorni di cieli che promettono neve da vivere lentamente sotto una coperta calda. Capitano giorni di cieli infuocati da guardare cercando orizzonti da colline mai salite. Capitano giorni di cieli che si lasciano vivere. Capitano giorni che se ti volti a cercarli non li trovi più. Capitano giorni che sono sempre domani. Forse è vero. Sono diversamente misteriosa. Anche a me stessa.

Oggi

Chi illumina Quando mi guardi i miei occhi sono chiavi, il muro ha segreti, il mio timore parole, poesie. Solo tu fai della mia memoria una viaggiatrice affascinata, un fuoco incessante. ( Alejandra Pizarnik)

Diario

30 dicembre 2010 Ci sono pensieri che non ti racconterò mai. Per esempio che è nel tuo abbraccio rotondo che mi addormento la notte. Anche quando non sei con me. Ci sono pensieri che non ti dirò mai. Per esempio che se chiudo gli occhi, sono i tuoi occhi a guardarmi. tanto vicini ai miei da poterne solo sorridere. Ci sono pensieri che non avranno mai una voce. Per esempio la perfetta aderenza della mia guancia al palmo della tua mano, o le tue dita tra i miei capelli. Ci saranno pensieri che non saranno mai pronunciati. Come il piccolo "ti amo" che se trovasse voce sarebbe urlato troppo forte per essere ascoltato. Ci sono pensieri, nel mio pensarti, che appartengono a te prima ancora che al mio pensiero. 31 dicembre 2010 Vorrei fosse domani. Vorrei fosse mai. Vorrei essere estranea circondata da estranei. Vorrei essere niente. Vorrei non essere. Ho finito tutti i sogni. Non mi resta che chiudere gli occhi. Vorrei inventare una strada per morire dentro, p