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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

La curva dei tuoi occhi fa il giro del mio cuore

Alcuni incipit valgono l'intero libro, tutta una poesia. Alcune parole danzano nei pensieri e sulla pella. Alcuni cieli sono talmente tersi che il freddo non si sente se non quando un inaspettato sole ci scalda. Alcuni abbracci vengono timidamente invitati a farsi audaci. E poi si resta in silenzio. Un po'  persi tra i fili di pensieri confusi e sconnessi. E si cerca ristoro, e ordine,  in chi le parole le ha possedute con passione capace. ...Se non ci fosse la poesia... L a curva dei tuoi occhi fa il giro del mio cuore, girotondo di danza e di dolcezza, aureola del tempo, culla notturna e sicura, i tuoi occhi non m'han sempre veduto, io non so tutto quello che ho vissuto. Foglie di luce e schiuma di rugiada, canne del vento, sorrisi odorati, ali che rischiarano il mondo, navi di cielo carich

Il rumore della pioggia

Ho scritto, per te, parole e parole e parole e parole. E per me le ho cancellate. Perché non restassero sospese nel silenzio. Perché non cadessero in un vuoto senza ritorno. Ma quello che oggi mi fa male, di tutte le parole che ho scritto per te e non hai letto, è che non le hai lette. Perché la tua misura è diventata la mia. O così ho creduto, così a volte provo a credere. In realtà la mia misura è fatta di parole e parole e parole che la strada la conoscono bene, per arrivare. E' fatta di parole contate e parole senza fine. Non lo so quando le mie parole hanno smesso di arrivare. Non lo so se hanno perso la strada. So che la tua misura non è la mia, per quanto contagiosa. So che non mi abituo al silenzio e al vuoto. Ed è per questo che scrivo in questo posto senza luogo, senza casa e senza destinazione. Perché le mie parole possano avere l'illusione di non averti incontrato. E non la certezza di essere state messe da parte. Conosco il mio peso grammo per grammo.

Scrivo e cancello

Il desiderio di scrivere e i pensieri vuoti. Scrivo e cancello. Il desiderio di scrivere e troppi pensieri confusi. Scrivo e cancello. Il desiderio di scrivere e, forse più grande, quello di chiacchierare. Scrivo e cancello. Il desiderio di chiacchiere che siano come una coperta in cui scaldarsi, un abbraccio in cui perdersi, uno sguardo in cui riconoscersi. Scrivo e cancello. Per riempire pochi minuti di un piccolo piacere che consenta al giorno di scivolare a sera. Per ricordarmi che sono altro da questa scrivania, da questa tastiera, da questa stanza illuminata dalle foglie gialle che posso guardare attraverso i vetri. Per ricordarmi che tra qualche ora sarò circondata dal racconto di giorni di scuola, di esami tentati; che delle foglie potrò sentire il profumo e della sera potrò godere sotto una coperta colorata. Allora lascio che il tempo prossimo trovi il modo di portarmi con leggerezza fino al respiro che mi manca.
Attraverso giorni che sembrano non voler finire mai e settimane che paiono volare.