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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Sciogliersi

Si sciolgono le attese e si respira. Si scioglie un minuscolo nodo e si scopre il filo che potrebbe scioglierne un altro.  Non si sciolgono i pensieri che svegliano il mattino, non si scioglie la fatica di comprendere tutto in uno sguardo capace di abbraccio. Si sciolgono i capelli la sera sperando siano capaci di fermare solo i sogni lievi. Non si sciolgono i silenzi, le distanze, le parole lasciate cadere nell'assenza di risposta. Si sciolgono i giorni: quelli persi e quelli vissuti. Non si sciolgono i cuori che si amano. Oppure sono sciolti da sempre proprio per quell'amore che non chiede nodi. Il cielo è grigio, oggi, ma c'è una macchia di azzurro ostinato che si fa spazio. Eccomi

Domani?

Mi dediche le carezze distratte e di passaggio e la mia pelle si ritrae. Non sono il cucciolo di casa. Il nostro letto è diventato enorme. Contiene tutto lo spazio che la nostra casa non ha. Impossibile raggiungerti. Mi riservi il silenzio delle risposte che non dai ai miei discorsi noiosi. Ed è la risposta più assordante ai miei infiniti soliloqui. La strada percorsa insieme, i giorni attraversati. Ieri. L'oggi. Domani?

Chi ama si arrende

 Chi ama si arrende. A ciò che il suo Amore è. A ciò che non può essere. Macabea non sa se sarà capace di arrendersi.

Vieni

Ho trovato un bigliettino, questa mattina, un reperto di un tempo perduto, di quando provavi ad amarmi. Mi hai detto che nella Recherche c'è anche il tempo ritrovato. Bisogna volerlo cercare, però. Qualche mese fa mi hai chiesto quando ho smesso di ascoltarti. Non lo so. Non mi sembra di aver smesso. A volte prendo delle pause. Ti chiedo anche io quando hai smesso di ascoltarmi? Quando hai smesso di farmi domande? Da quanto non mi chiedi come sto?  Attraversiamo questo tempo condiviso ciascuno con il proprio bagaglio di sopravvivenza. I tuoi dati, le mie parole di altri; l'analisi precisa e attenta, l'affidarsi a un altrettanto attento istinto. Il buio che illumini con la ragione, la luce che difendo dalla notte.  Provo a scegliere di non sentire quello che la mia pelle sente senza essere toccata. Di non farmi domande a cui non voglio rispondere. Provo a colmare il mio bisogno di cura con gesti minuscoli che posso compiere da sola. Provo a lasciar cadere briciole di attenzi

Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 32

Intrecciare trame all'uncinetto è gesto antico e familiare che mi consente di ritrovare le mani preziose della mia nonna. L'uncinetto, la lavorazione a filet nel mio caso, insegna la pazienza del fare e l'importanza del disfare. Come molte tra le cose semplici richiede attenzione, precisione, altrimenti il disegno non sarà quello pensato. Si contano i punti come si dovrebbero scegliere le parole da pronunciare. Si segue una trama come si dovrebbe seguire il nostro pensare, non sempre coerente ma corretto sempre, però. Si intrecciano fili sottili con l'attenzione dello sguardo e dei gesti delle mani, come si dovrebbe avere cura nell'intrecciare le relazione con l'altro. Insegna che è necessario disfare e ricominciare, per arrivare al traguardo che abbiamo pensato, progettato, faticato a raggiungere. E che tutto questo lavoro non ha un prezzo quantificabile in unità di misura: è il nostro tempo e il modo in cui decidiamo di viverlo e come scegliamo di riempirlo; s

Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 31

 Ecco.  Ogni giorno è un piccolo esercizio di felicità quotidiana. E' la mia resistenza resiliente al tempo che si fa sempre più difficile, alle conversazioni che ruotano sempre di più intorno ad un unico argomento, all'attesa di esiti di analisi o trattative economiche.  Come sempre trovo appigli nelle parole di altri per me. Leggo. Donne di ieri che hanno scritto e vissuto per le donne di oggi e di domani: Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, Rossana Rossanda. Le rileggo dopo le animatissime cene dense di parole accalorate della mia giovane aspirante femminista.  Provo a non leggere i commenti ai post social: di chi amo e non comprendo, più che altro. Per lasciare intatto l'affetto: che non venga corrotto dalla distanza dei pensieri, oltre che da quella, imposta, della geografia. Raccolgo i segni. Un messaggio di un'amica che mi invita a un incontro, un corso che promette risate consapevoli; le chiacchiere intorno alla lettura condivisa e le poesie tanto belle quanto n

Mangio cioccolata

Macabea ha una luce dentro. La sua non è luce che si noti molto, vive un po' in disparte, nascosta dai tentativi dell'ombra di spegnerla o fargliela dimenticare. Macabea aveva proprio dimenticato la sua luce che per molto tempo è stata con lei senza quasi che si notasse. C'era nei giorni più scuri, nei pensieri più cupi. C'è ora e sta prendendo vigore. Macabea a volte pensa che sia una luce incosciente, uno scherzo degli ormoni disordinati e confusi anche più dei suoi capelli. Altre volte le sembra che sia la sua condanna, quella luce che non vuole saperne di spegnersi anche quando ci provano in molti e con tenacia. La luce resiste e Macabea sorride dentro. Allora si tiene caro questo pensiero luminoso che accompagna le sue fatiche e quelle di chi vive con lei questo tempo indefinibile. E quando, come oggi, tutto sembra volerla spegnere e fare in modo che si arrenda alla cupezza pesante che veste troppo spesso anche coloro che ama, allora mangia cioccolata. Amara ma non