Resto qui.
Come ci si sente a leggere messaggi colmi di stima e di affetto dedicati a te e destinati al mondo? Non saprò mai cosa voglia dire riceverne uno. So che a leggerli, per quanto lucidamente si sappia della falsità del linguaggio social, una puntina di mancanza (e d'invidia) in fondo al cuore si sente. Perché invece noi ascoltiamo sempre i propositi che ci vedono lontani da te. Non vedi l'ora di andartene, di vivere da sola, di allontanarti il più possibile da noi. Fa male. Un male che non ha giustificazione. Un male per il quale non so trovare le radici e nemmeno la cura. Mi sento rifiutata da chi amo di più al mondo. Mi sento come una zavorra al tuo presente e al tuo futuro. Nessun gesto d'affetto che non sia dettato dalla disperazione di un momento e che subito viene ricacciato indietro, nel buoi più ostinato, quando la disperazione viene consolata da una carezza, da un sorriso, da una risata. Nessuna parola che abbracci il cuore. Nessun abbraccio. Nemmeno di