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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Stagioni

Pensavo. Delle stagioni non serbo ricordo. Io, che amo il profumo della pioggia, i cieli mutevoli, il cambiare del viale, il primo giorno senza calze e quello del primo maglione, non ricordo se l'inverno appena passato, e che è tornato per un ultimo saluto, è stato particolarmente freddo, o mite; se la scorsa estate è stata faticosamente calda o di un piacevole tepore; se davvero le mezze stagioni non ci sono più. Delle stagioni, di cui pure non potrei fare senza, non serbo ricordo. Forse perché le vivo nel presente; forse perché non le incornicio come foto di momenti da ricordare; non le attendo se non per come arrivano. Forse perché sono il mio oggi, senza ieri e senza domani. Fosse così anche per i pensieri. E il cuore.

Verde

Il verde sulle montagne si fa più nuovo. Desidero, voglio, un uomo che mi ami a modo mio. Che mi regali dei tulipani gialli senza una ragione; che mi lasci un bigliettino di buongiorno sotto la tazza della colazione; che ascolti i miei desideri e non resista alla tentazione di realizzarli. Un amore che canti, per me. Che capisca i silenzi e le parole non dette; che sorrida pensandomi e rida sentendo che faccio lo stesso pensandolo. Voglio un uomo che accolga le ostilità e le distanze e le trasformi in abbraccio rotondo. Voglio un amore facile. Che scivoli sulla pelle come un pensiero leggero. Lo voglio verde, come delle montagne che mi hanno stupita stamattina. Voglio traboccare di stupore. Voglio sentirmi sazia e affamata da tanta attenzione. Voglio permettermi il coraggio dei desideri. Voglio un amore verde.

Purity, Jonathan Franzen

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Amo leggere Franzen anche per una ragione estetica: i suoi libri hanno molte pagine e richiedono tempo. Non sono i libri che porto nella borsa e leggo mentre attendo. Sono libri che mi aspettano sul comodino, o accanto alla mia poltrona preferita, a casa.  Purity racconta di una famiglia inconsapevole e lo fa intrecciando più storie dentro la storia, facendo intuire il percorso dei protagonisti e poi sorprendendo con destini non prevedibili. Fornisce al lettore moltissimi in dizi, ma poi lo porta a considerare ogni volta un diverso punto di vista. Non saprei nemmeno dire chi è il protagonista della storia. Se la Purity del titolo, in balia di adulti confusi più di lei, o Andreas Wolf, il “Grande Fratello” alla ricerca di una purezza impossibile. Se Tom e Leila, che del giornalismo coerente hanno fatto la loro ragione d'essere, o la madre di Purity, che si cela al mondo nel desiderio di una moralità assoluta. Tutti hanno modo di raccontare la propria storia, legata a quella degli