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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Buona Pasqua

Anche la Tua porta era chiusa. Chiedo. Busso. Nessuno risponde. Nessuno apre. È il Tuo silenzio nel mio vuoto e inutile pensare e pregare. Continuo a credere di essere io: a non sentire, a non saper chiedere. Sono ferita da un Amore che non so. E sono ferita dagli Amori che non so nutrire. Cerco un silenzio che porti pace. Trovo un silenzio pesante di tutto il non detto. Ho sogni che altri vivono. Ho desideri che altri compiono. Ho i tulipani che ho comperato per fingere colore. Ho un biglietto identico a quello dello scorso anno e a quello prima ancora. Ho mancanza e vuoto e buio. E il consueto senso di colpa per la mia poca accoglienza. Nemmeno il coraggio della dissolvenza. O della menzogna, almeno. Io. Il mio castigo più grande.  
Quando non ci sei, la nostra casa è più in ordine e i miei occhi si posano sereni sui cuscini ben sprimacciati, sui tappeti liberi da cavi volanti, sul piano di lavoro della cucina pulita da farina e briciole. Quando non ci sei, la nostra casa è in ordine. Non così il mio cuore e i miei pensieri, che trovano ordine e riposo quando ci sei.

Disinstallatemi il sesto senso

Si vorrebbe tornare a casa e trovare il nido che accoglie, protegge, e risolve, ma se il nido lo si è costruito con amore e volontà, tocca più spesso ai costruttori accogliere, proteggere e risolvere. Ecco. Ieri sera è andata così. Ho ricevuto in dono una confidenza fragile e preziosa e spero di averla saputa accogliere con la voce e il gesto giusto. So di essere stata sincera, ma non so se sia abbastanza. Inizia una strada nuova e non sarà una strada facile, perché poter essere solo testimoni delle inevitabili fatiche di chi ami, non è facile. Qui non c'è nulla da risolvere, ma da proteggere e accogliere sì. C'è da trovare l'abbraccio e il coraggio dell'orgoglio di un amore senza confini. Per questo ti ringrazio. Perché ieri mi hai affidato il tuo cuore. Spero che fra tutte le parole che ci siamo scambiati, tu ricorderai che in un angolino di questo tuo cuore speciale, io vedo il suo sguardo lieve sul mondo (dono che in pochi hanno) che ti sosterrà sempre. Ti vo
La giornata della felicità mi ha trovata con un senso di angoscia che mi chiude lo stomaco. Apparentemente senza motivo, in realtà devo ringraziare le antenne che non si abbassano mai e che mi fanno cogliere anche quello che non vorrei. Ora si tratta di capire se fare come sempre e andare avanti sapendo che prima o poi arriverà il momento di affrontare tutto, oppure andare all'assalto e vedere cosa succede. Per il momento vorrei solo che la mia mente riuscisse a essere abbastanza occupata da non lasciarmi il tempo di pensare. Non sarebbe stato diverso se avessi avuto il coraggio di chiamare per nome i miei desideri e di provare a seguirne il richiamo. Non sarebbe stato diverso, solo avrei avuto un po' più di distanza fra le mie fatiche e le fatiche che saranno mie pur non avendole scelte. Per il momento vorrei che accadesse un miracolo piccolo e risolvesse tutto. Uno solo.