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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Quello che vorrei

Quello che vorrei, stasera non lo so dire. Forse è questo nodo che non si scioglie, a non farmi trovare le parole e neppure i pensieri. Quello che vorrei, forse, è dormire. Tanto a lungo da dimenticare chi sono e dove mi trovo. Quello che vorrei è un cielo senza paure. Quello che vorrei, è che l'altrove fosse qui.

Ultimo passo

Ho accarezzato la fronte. Ho bagnato labbra che cercavano aria. Ho contato i secondi tra un respiro e l'altro. Ho tenuto la mano nella mia. E ho visto il cuore rallentare, mentre il mio accelerava, il colore svanire. Il respiro si è fermato. Ho fatto un po' di strada con te, poi hai proseguito sola. Sei la prima che la mia mano ha accompagnato fino a lì, ed è come se mi avessi aperto una porta. Se prima di chiuderli, i tuoi occhi mi hanno vista, spero abbiano compreso il dono grande che mi hai fatto. Una parte di te era già partita da tempo. Oggi hai solo completato il viaggio, ma mancherai. Tanto

"La moglie del senatore" S.Miller

"Non è forse tutto qui il matrimonio? Starci dentro e intanto trovare una via di fuga?" Questo è quello che dice Delia, ma io non credo sia quello che vive. Lei esce dal suo matrimonio, in punta di piedi, scivolando per non cadere. E in questo modo protegge l'inevitabilità del suo amore per Tom. E lui cosa fa? Lui resta, pur da lontano, perchè la sua via di fuga è sempre stata concessa. Dall'altra parte del muro, Meri e Nathan. Che si amano senza conoscersi e imparano a farlo anche guardandosi in quella sorta di specchio che sono i loro vicini. Poi c'è il bellissimo racconto della nascita. Del cambiamento del corpo, del dolore del parto, dell'estraneità e della solitudine della maternità. E c'è il bambino insieme al vecchio. Entrambi bisognosi di medesime cure. Uno per sbocciare, l'altro per appassire. Il libro pone tante domande e propone, forse, una sola risposta. Come ogni storia d'amore possa sembrare simile alle altre e come l'eq

Lascio scorrere i pensieri

La pausa per il caffè dovrebbe già essere finita, ma la mia testa pesa un po', oggi, nonostante il cielo leggerissimo che mi circonda. Capito qui, senza sapere bene dove mi trovo, che spazio sia, questo. Mi fermo a osservare il foglio bianco, il cursore che lampeggia, la consapevolezza del poco tempo e di tutti i pensieri che durante la corsa del giorno vorrebbero fermarsi qui. Ecco. Forse questo è il luogo del riposo per i miei pensieri ingarbugliati. Per le inutili quanto inevitabili fatiche quotidiane, Forse è il posto adatto per fermare un istante prezioso, poche parole che significano tanto. Come un "posso restare un po' qui con te?" mentre la mia cucina si profuma di buono. Allora la ciambella, che porta con sè il ricordo dell'infanzia, s'impasta di chiacchiere e lievita del più bello tra gli amori possibili.
Briciole. Come talismano al silenzio.

Quotidiano

Se un modo c'è, a me non è dato sapere. Forse per questo il fiato si fa spesso corto. Se un modo c'è non mi appartiene. Forse per questo inciampo e sbatto e ho il corpo segnato da mille minuscole ferite. Penso che per ringraziare bisognerebbe prima sentirsi grati. Penso che per amare non sia necessario essere amati. Penso che per condividere bisognerebbe ascoltare, prima. Avere occhi per l'oscurità, orecchie per il silenzio. Oltre le apparenze, oltre il non detto. Se un modo c'è, stasera non sono certa di volerlo scoprire. Forse domani.

Se non ci fosse la poesia...

Nei tuoi pensieri tutto il giorno, tu nei miei. Gli uccelli cantano al riparo di un albero. Al di sopra la preghiera della pioggia, un blu sterminato, non il paradiso, che non va da nessuna parte, senza fine. Perché mai le nostre vite si allontanano da noi stessi, mentre rimaniamo intrappolate nel tempo, in fila verso la morte? Sembra che nulla possa mutare lo schema dei nostri giorni , alterare la rima data da lutto in assonanza con diletto. Poi sopraggiunge l’amore come un volo lesto di uccelli dalla terra al paradiso dopo la pioggia. Un tuo bacio, rievocato, sfila, come fossero perle, questa catena di parole. Cieli immensi ci ricongiungono, unendo qui a lì. Desiderio e passione nell’aria che pensa. (

Settembre

Si ritorna. Come al solito con parole che sfuggono e pensieri ancora in vacanza. Con risvegli che si sarebbero desiderati più delicati. Con occhi ancora pieni di luce e rumore di bambini. Con la pelle che profuma, ancora per poco, di sale. Si ritorna. Provando a collegare i sogni con la veglia. Provando a dare ritmo a passi incerti. Provando a riprendere il filo di un tempo che si fatica a contare. Si ritorna. Con la sensazione di aver scordato un abbraccio, da qualche parte, e con il desiderio di tornare indietro per cercarlo. Si torna a perdersi nella poltrona logora, nei pensieri inevitabili, nei giorni che riprendono a correre veloci. Si trattiene l'indolenza di pomeriggi tra pagine fitte, tra poche chiacchiere leggere. Si trattiene il ricordo di incontri che scandiscono il passare delle stagioni, che si contanto in "estati". Si ritorna. Sparpagliati e sparpagliandosi.