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Visualizzazione dei post da luglio, 2020
Ci sono stati giorni che di te pensavo di conoscere ogni minuto E negli stessi giorni sapevo di conoscere nulla  che ti appartenesse. Abbiamo attraversato parole nuove e trattenuto gesti possibili E tutto abbiamo lasciato andare per non consumare o perdere niente. Niente avevamo, niente eravamo. Siamo ora i giorni che dobbiamo. Siamo un niente intatto. (M.DeAndrade)

Centuria

Cerco una bussola. O forse no. Forse mi accontenterò di ascoltare questo sottofondo di sinapsi che sono tornate momentaneamente frementi come ragazzine. Forse mi basterà la riscoperta dei miei pochi neuroni ancora recettivi che stanno spingendo per farsi spazio tra quelli dormienti.  Tutta questa inaspettata vitalità proprio "fisica" e "materiale", nel mio cervello, per aver aperto il libro di Manganelli, Centuria, ed esserci caduta dentro. Tra lo stupore dell'inafferrabile e l'impossibilità di trascurarne il mistero.  Qualche cosa è mutato. Per pochi giorni o per sempre si vedrà

Provo. Inciampo. Provo ancora. Sempre.

Come ci si difende senza alzare barriere? Come non ci si lascia contagiare senza allontanare ed escludere? Provo a non indossare gli occhiali scuri che mi vengono tanto spesso proposti.  Provo ostinatamente a guardare, nel temporale, la luce che preme all'orizzonte.  Provo a non illudermi ma a sperare. Conto le minuscole conquiste:la lieve traccia di sole sulla pelle, una giornata al mare, tornare finalmente alla casa del cuore, una nuova possibilità di lavoro. Provo a sperare senza illudermi. Provo a ringraziare senza chiedere. Provo. Inciampo. Provo ancora. Sempre.