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Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

Piccole cose

Il sorriso di leggerissima e acuta felicità è nato da solo, piccolo e breve, intenso e fugace. Il cielo era azzurro solo per me e solo per me il sole è sembrato, per un momento, quello di marzo. Da sola tra la gente, lungo una strada che non è fra le mie strade. Oggi il cielo è grigio e il tempo dilatato e lento. Oggi finisce questo 2008 difficilmente da salvare: non sento desideri per domani se non quello di stare tutti bene. E mi sembra un desiderio da vecchietta. Oggi ascolto da qui sotto le vocette impegnate dei miei bimbi e riesco a vedere ogni loro espressione e ogni gesto delle loro piccole mani. Ops!eccolo qui a chiedere di inviare una "imeil" al suo papà. Sarà un buon anno. Comunque.
Mi manca un abbraccio in cui sciogliermi. E vorrei fosse quello della mia mamma. Quando abbiamo smesso di abbracciarci? perché? Vorrei un abbraccio silenzioso e perfetto, di quelli che non chiedono altro che di essere ricambiati. Un abbraccio per non lasciarsi più e poter riposare e chiudere gli occhi e sentirsi leggerissimi.

Suoni

Come un interruttore, il mio suono grato oggi si è spento. L'inutilità del mio spazio occupato dal nulla è più evidente che mai. La fatica arriva sempre da chi dovrebbe invece alleggerirti. Scuse. La fatica arriva sempre da dentro di noi. E' perché non so ben contornare il mio profilo. Perché non ho saputo costruire la mia capacità di stima. E per tutta un'altra serie di circostanze che conosco tanto bene da poterle sezionare ad occhi chiusi. Ho voglia di scappare a casa. Accendere tutte le mie candele, le luci dell'albero e quelle del presepio. Nascondermi sotto una coperta colorata con lo scaldotto e i miei bimbi. E leggere loro una storia. Lunghissima: che duri finché saranno grandi.

Dire grazie

Oggi piove forte e il freddo entra nelle ossa per non lasciarle più. Non c'è luce se non quella che esce da dentro: case, pc, cuori. Eppure è una bella giornata. Ci siamo svegliati tutti insieme, ritrovandoci dopo alcuni giorni di insolita separazione. La casa profuma di cannella e candele. Ieri i bimbi hanno discusso a lungo sull'esistenza o meno della magia. Io ci credo: loro hanno milioni di domande e una sola risposta impastata di illimitata fiducia. Pesano le fatiche, le occasioni mancate, i desideri sfumati, il corpo indolenzito. Volano le canzoni di Natale, la speranza che la piogga muti in neve, i nasi rossi di freddo e la manine sempre calde. Dire grazie è piccolissimo suono. Oggi lo sento cantare dentro.