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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

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Ultimi giorni dell'anno. Ieri notte mi ha ripresa la consueta malinconia e il senso di solitudine ha mangiato un pezzettino del mio cuore e dei miei pensieri. Saranno giorni di sorrisi voluti e lacrime invisibili. Nessun bilancio, i propositi rimandati ai primi giorni del nuovo anno. O a settembre... Partire, forse, aiuterà. Restare è sempre toccare i contorni certi dell'isolamento. Proverò a respirare la gioia dei piccoli e a restarne contagiata. Proverò a portare con me parole che carezzino il mio cuore e i sogni che in queste notti non sono sogni belli. Il primo pensierio al risveglio e l'ultimo prima di addormentarmi. L'immagine che mi accompagna chiudendo gli occhi per un istante. Le 7. Devo andare, chiudere tutto, sbrigare le ultime commissioni e preparare le borse senza dimenticare nulla. E portare con me un cuore leggero e un sorriso invadente. E portare con me la solitudine che mi chiude la gola e un sogno finalmente bello. E portare con noi quell

S.Stefano

Luci colorate, profumo di candele spente da poco e in cucina di zucchero a velo. I bambini giocano con i doni ricevuti. Ospitiamo Tati per alcune ore e sembra con noi da sempre. Chicco copre di coccole una cucciola paziente. E' ancora Natale. Sarà Natale anche domani, quando partiremo per un po', verso la nostra casa del cuore. Sarà Natale negli abbracci e negli auguri, nel rivedere chi ha giocato con noi da piccoli, e chi si è incontrato di recente. Sarà Natale nel profumo dell'infanzia, della legna bagnata e in quella bruciata. Inizia oggi la strada di domani. Inizia oggi la strada che i miei passi cercheranno. Inizia domani il mio oggi. Lascerò la mia porta aperta e il mio cuore spalancato. Diventerò l'aria che vi passerà e scompiglierà i miei capelli.
Immagine
"Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno." (At. 2,44) Che sia davvero un Buon Natale. Il nostro ha regalato a tutti noi un affetto in più.

Desideri

Troppi desideri, per quanto piccolini, non si possono avere. Bello sarebbe non avere consapevolezza dei propri desideri e sorprendersi nel vederli realizzati. Torno a casa con tante borse piene di regali piccoli. Alcuni realizzeranno un desiderio, altri potrebbero farne nascere, altri ancora essere semplicemente piccole sorprese. Un drago, una mucca e un cane (veri, quest'anno, ché altrimenti mi porta sempre i pupazzini) Uno scrittoio scricchiolante, con il posto per la candela (così trovo sempre l'ispirazione) Una bacchetta magica per realizzare i desideri. Abbiamo spedito le letterine. Abbiamo affidato alla fantasia i nostri desideri. Abbiamo aperto il cuore perché possa essere riempito.

"Ho nostalgia del presente che vivrò" *

Lampone ed echinacea per scaldare le mie mani. E parole che non so trovare e rubo. Ritorna una notte di tanto tempo fa. Non ho ancora vent'anni in una città lontana e fredda. Grigia di carbone. Ricordi dai contorni sfumati e sensazioni nitide. Oggi invece sono in attesa di una gioia che immagino sui volti più amati. Gioia che esploderà in amore. E che mi contagerà (* Andonis Fostieris)

Domenica

Una mano, per appoggiarvi la guancia. Chiudere gli occhi e sentire un leggero capogiro. Abbandono. Scrollarmi di dosso il senso di colpa per i desideri piccoli. Riconoscermi in uno sguardo. E per un po' abbandonarsi in quella mano. E riaprendo gli occhi trovare i desideri nel proprio cuore.

Lassù

Fiocchi timidissimi. E un silenzio intorno come se mi fossi persa. Penso ai bambini che come me staranno guardando dalla finestra, a scuola. E penso a chi non c'è. A chi, forse, per regalarci il sogno della neve, sta sprimacciando i cuscini. Lassù.

Da vecchia

So cosa voglio. Voglio essere felice. Voglio essere una vecchia felice. Con un amore vecchio e felice con me. E voglio morire felice, consapevole della mia vecchia felicità. Ogni giorno voglio qualcosa da aspettare. E voglio sentire il tempo passare e segnare il mio viso. Voglio ricordare tutti gli occhi che hanno incontrato i miei, sentirne la mancanza e la nostalgia, se non l'incontro più. Voglio memoria lucida e svagata. Ogni giorno voglio pronunciare un grazie. Sussurato e gridato. E voglio un impegno. Uno piccolo e importante. E saper chiedere scusa. Con voce ferma e cuore veloce. Ogni giorno voglio innamorarmi. Di me. E di te.

Copia e incolla

Versi bellissimi, dolorosi come il sale su una ferita aperta. Non posso resistere. Copio. E incollo. "Di bocca in bocca approfondiamo il silenzio. Le mani spargono l’oblio sulla pelle come polvere. Così ci affidiamo a un lento addio. Che non lo si mostri. Che ancora si rida. Tocchiamoci come allora. O quasi. Finito è il tumulto. Ma allora era il presente. E cos’era: libero? Da dove questa paura di perderci. Più non diciamo: ti amo. Il futuro ci ha raggiunto, il tempo. Condividiamo una specie di solitudine, stiamo staccandoci: tu ed io. E ci teniamo. E ci teniamo pronti." (Barbara Köhler )

Freddo

Vorrei trovarti al mio risveglio e con te addormentarmi in un abbraccio. Vorrei portarti con me nei miei sogni e regalartene il ricordo, al mattino. Vorrei parlarti per un tempo senza misura. Nessuna parola. Solo con gli occhi tanto vicini da riderne un po'.

Non ho parole

"Di bocca in bocca approfondiamo il silenzio." (Barbara Köhler )

Santa Lucia

Cielo trasparente, per questo giorno piccolo piccolo. E una luce bella, come quella che si vede dal finestrino di un aereo e che ti fa sentire più vicino a Dio. Oggi il saluto a una persona che ha camminato con i miei quindici anni. Una persona che immagino stia discutendo nell'abbraccio di Dio. E poi un desiderio di chiacchiere per alleggerire il cuore. E un desiderio di ricomporre il disordine dei miei ormoni che a volte mi rendono insopportabile perfino a me stessa. Un gesto gentile per iniziare la settimana. Un sorriso, un abbraccio. In questo giorno piccolo piccolo, ho desideri piccoli piccoli. Come tutti quelli che hanno "occhi e un cuore che non basta agli occhi".

Finalmente il sole

Una mano calda e una fredda. Come i miei pensieri in altalena costante. Come il mio cuore che vaga e non riposa se non nella piccola luce di una camera riempita da respiri di vita. Entra il sole, dalla mia finestra. Scalda le mani, rimescola i pensieri. Non comprendo un'indecisione. Provo ad abbracciarla. Guardo foto di giorni che non sono ancora finiti, nel cuore. Provo a trattenerli. Accolgo un abbraccio che mi circonda con tenerezza. Provo a diventare io stessa abbraccio. Ascolto una voce senza tregua. Provo a non distrarre il pensiero. E' il tempo che mi è dato. Ho solo questo. Provo a tenerlo stretto.

Capita

Capita. Di non trovare parole. Capita. Di non riuscire a restare in silenzio. Capita. Di sentire il cuore contemporaneamente leggero e pesante. Capita. Di sembrare incomprensibili. Capita. Di essere trasparenti. Come un vetro appannato che un dito ha disegnato.

Ritorno

Le parole per questa sera dovrebbero raccontare neve e luci, caffè dove risuonano echi di voci passate che escono da libri consumati dall'uso. Dovrebbero raccontare storie che spiegano l'oggi. Le mie parole stasera sono stanche come le mie gambe. E tremano un po', come la mia stanchezza. E poi penso che i ricordi rimangono nel cuore e si possono raccontare in ogni momento e che forse, per raccontarli meglio, chiedono di lasciar passare un po' di tempo. Chiudo gli occhi e vedo Klimt. E un parco illuminato dalla neve e da luci sospese tra i rami. E penso. Il silenzio risponde più delle parole. E penso. Non si può perdere ciò che non si è mai avuto. E penso. Non si può avere ciò che non si chiede. E penso. Lascia il pensare, accogli il sogno.

Abbandono

Le coincidenze mancate possono essere occasioni per incontri tra pensieri che si credevano perduti. Stanotte, per dormire, devo cercare l'abbandono. Abbandonarsi. Credere così tanto negli occhi che ti guardano, da chiudere i tuoi, afferrare una mano e andare. Abbandonarsi. Lasciare che il cuore si sveli e che i giorni diventino vulnerabili. Abbandonarsi. Ripetersi che si è degni del dono. E non crederci, ma ripeterselo e ripeterselo e ripeterselo ancora.

Stamattina

Arrotolo il mio gomitolo e trovo una strada sempre nuova. Non mi perdo, ma mi fermo sovente a guardare, a cercare, a stupire. A volte giro su me stessa, non procedo, alzo la testa fino a farla girare e cado. Cado e da terra, la prospettiva è ancora diversa. Come fosse un intero mondo a mutare e non solo il mio punto d'osservazione. Andare e venire. Tornare e partire. Coincidenze che si notano solo perché non lo sono. Leggere con gli occhi una poesia che ha una voce ben nota al mio cuore. Leggere parole che hanno ritmo e tempo e suono che profumano di neve e che entrano nei sogni che si dimenticano. E provare a raccontarsi. Per cercare di lasciarlo cadere questo gomitolo ancora corto. Immaginare giorni di bianco e freddo, in una città dove la lingua non sia la mia. Immaginarne il profumo e sentirne l'aria nelle narici. E poi, forse, lasciarlo cadere per un attimo, il mio gomitolo. Perché riavvolgendolo questo venerdì passi leggero.

In disordine

Il desiderio di neve ha accompagnato tutta la pioggia che mi ha bagnata oggi. C'è la mia testardaggina nel non usare ombrelli. C'è la mia distrazione nel perdere i guanti. C'è un sorriso improvviso e un'attesa che si decide di accontentare. Oggi non è un bel giorno. E' grigio, freddo, umido. E ora anche buio. Sembra un giorno inutile. Nulla da dire. Allora perchè passare di qua? Perchè il desiderio di neve ha dato luce a questo giorno che non è mai nato. Perchè la mia testardaggine mi ha fatta uscire sotto la pioggia riparata solo da ombrellino con due orecchie rosa. Perchè distratta, ho rischiato di perdere un secondo paio di guanti e un ragazzino mi ha inseguita per ridarmeli. Perchè il sorriso improvviso mi ha regalato una voce. Poi sento la stanchezza di altri. E vorrei trasformarla in voce mia per poterla sciogliere in una canzone stonata. Ieri ho riaperto il pianoforte. Scordato come me. Ma è stato bello ritrovare i tasti, le dita senza agiltà

Basta una canzone...

...per avere sogni belli