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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

La felicità di Virgina Woolf

Le letture del mio ultimo anno sono state accompagnate dai diari di Virgina Woolf, letti lentamente, tra un libro e l'altro, per trovarne il ritmo quotidiano e, talvolta, far coincidere i suoi giorni con i miei. Non ho mai pienamente condiviso la lettura della Woolf alla luce della sua malattia mentale. Tra le righe dei suoi romanzi, nella sapiente e unica scelta delle parole, nei ritratti delle donne che vivono i suoi libri, ho sempre scorto una vitalità che nella più diffusa critica letteraria viene spesso dimenticata. Nei diari ho trovato la civetteria, le preoccupazioni quotidiane per la gestione casalinga, la curiosità verso gli altri, l'amore per il marito e per altre donne; ho trovato il timore di non piacere, di non essere all'altezza e la consapevolezza del proprio talento; ho trovato le contraddizioni, le nuvole anche nei cieli più azzurri; la speranza e lo sconforto. Ho trovato una donna come siamo in tante, ma soprattutto una donna che sapeva essere felice c

Desiderio di pioggia

Desidero un giorno di pioggia. Un giorno di pozzanghere da saltare e vetri decorati dalle gocce che li rigano. Di corse sotto l'acqua perché l'ombrello è all'asciutto. Desidero un giorno di pioggia, il rumore sul tetto prima di dormire ad accompagnare nel sonno, o prima di alzarmi per poter rubare ancora un po' di calore prima di iniziare la giornata. Un giorno in cui non ci si può sentire soli, perché il profumo della pioggia riempie i ricordi e il suono riempie i silenzi. Stamattina mi sono svegliata desiderando la pioggia e invece, quando il buio se n'è andato, il cielo era più azzurro che mai: bellissimo. Tanto bello da farmi sentire un po' in colpa per il mio desiderio. Cosa mi fa amare tanto i giorni di pioggia? Perché non riesco a coglierne la tristezza che vedono in tanti? "Piove, e se piovesse per sempre, sarebbe questa tua carezza lunga..." (P.Cappello) Ecco. Forse il desiderio è una carezza.