Ragazza, donna, altro
Non so da dove iniziare, nonostante l'urgenza di parlarne e scriverne. Ne ho parlato, tanto, con i miei figli, provando a condividere con loro il dono di una lettura illuminante che avrei desiderato non arrivasse all'ultimo capitolo. In un momento che mi sembra spesso livoroso nel sottolineare le differenze, l'incomunicabilità, una lotta che sembra più contro qualcosa o qualcuno che non a favore di qualcosa o qualcuno, il libro di Evaristo è uno sguardo nuovo, sorridente e accogliente verso chiunque voglia provare a sentirsi parte di una comunità di esseri umani mettendo in campo solo se stesso, ma completamente. La scrittura è inizialmente spiazzante. Non c'è quasi punteggiatura, nessuna lettera maiuscola per iniziare una nuova frase; nulla indica il dialogo. La scelta di andare a capo seguendo quasi il ritmo del respiro mentre la protagonista parla o pensa, fa somigliare la prosa a una sorta di componimento poetico. Si comincia a leggere cercando il punto, che non si