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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Mare

Domani andrò alla ricerca di un mai dimenticato sogno ricorrente. Cercherò il respiro che non può essere vero. Cercherò la presenza che ho solo sentito al mio fianco. Nel mio sogno avevo branchie invisibili. Domani tornerò ad indossarle? "Là c'è lui, il mare, la più inintellegibile delle esistenze non umane. E qui c'è la donna, in piedi sulla spiaggia, il più inintellegibile degli esseri viventi. (...) Potrebbe avvenire un incontro dei loro misteri solo se uno si consegnasse all'altro: la consegna di due mondi inconoscibili realizzata con la stessa fiducia con cui si consegnerebbero due comprensioni. (...) La donna esita, perché sta per entrare. (...) Il suo coraggio consiste proprio, non conoscendosi, nel proseguire. E' fatale non conoscersi, e non conoscersi esige coraggio. Comincia a entrare. L'acqua salata è così fredda che secondo un rituale le procura un brivido alle gambe. Ma una gioia fatale - la gioia è una fatalità - si è già impossessata d
"...Solo allora vide quanto era misera la sua esistenza. E nel vederne l'altra faccia, ebbe voglia di piagere, lei che, come ho detto, fino ad allora si era ritenuta felice. Uscì dalla casa della cartomante incespicando, e si fermò nel vicolo imbrunito dal crepuscolo - crepuscolo che è l'attimo di nessuno. (...) Macabea era lievemente frastornata, e non sapeva se attraversare la strada o meno, dato che la sua vita era cambiata. Cambiata in virtù di parole -dai tempi di Mosè si sa che la parola è divina. Perfino per attraversare la strada lei era ormai un'altra persona. Una persona gravida di futuro.(...)per lei, che non era già più la stessa, una perdita equivaleva ad un guadagno.(...)All'improvviso, ogni cosa era tanta e talmente piena che le venne voglia di piagere.Ma non pianse:i suoi occhi sfavillavano come il sole al tramonto. A quel punto, scendendo dal marciapiede per attraversare la strada, il Destino (esplosione) le sussurrò rapido e avido:ecco, ci siam
Non posso chiedere. Non posso piangere. Non posso dire. Non posso immaginare. Non posso sperare consolazione. Non posso telefonare. Non posso scrivere senza che me ne venga chiesto conto. Non ho spazio. Non ho tempo. Non ho lacrime dette. Solo ingoiate. Anche a febbraio è stato così. So dove voglio andare. Dove voglio arrivare. So anche quale strada prendere per riuscirci. Non posso pretendere. Non posso elemosinare. Non posso mollare. Non posso cadere. Non posso cedere. Non posso andare. Troppo. Voglio un abbraccio. Adesso.

15

Piove. Fuori e dentro di me. E' appassito il mio giardino. E' tornato il deserto. Il silenzio tornerà. Ricomincio dalla pioggia. Come sempre. Ricomincio a coltivare il mio giardino circondato da un deserto che mi fa male, che mi dà sete inconsolabile. Ricomincio dal rumore della pioggia per non lasciare entrare il silenzio che non voglio.

14

Cammino sul filo, le mani in tasca. L'equilibrio lo trovo respirando pianissimo, lentamente. Pedalo veloce, sotto un improvviso scroscio di pioggi calda. Bagno un vestito troppo largo per la bicicletta e capelli che non mi somigliano. Per un attimo lascio il manubrio e allargo le braccia, alzo il viso alla pioggia. Non cado. Non cado.

Domenica

Ascolto una canzone con un fruscio che la rende tollerabile e non riesco a scrivere le parole che ho. Distacco. Ha confini precisi, questa ferita che ci siamo contagiati senza dividerne il dolore? Ha limiti tracciati, questa inevitabile mancanza? Stasera non riesco a scrivere. Posso solo ascoltare una canzone intollerabile che mi consola.

Sabato

Una bella giornata nasce da semplici alchimie. Da uno spruzzo di acqua rarefatta che bagna il volto e arriccia i capelli. Una giornata bella e' una passeggiata lenta, un passo dopo l'altro, una mano sfiorata, un sonno fiducioso. Un giorno pieno di sole, di acqua turchese come occhi che non lo sarebbero se non fossero tanto amati, di vento e vele veloci. Di canzoni che parlano di te. Tutte. Di parole, tante, e di emozioni lasciate libere di scivolare dal cuore alle labbra. Una giornata bella regalata e conquistata. Due cuori, due menti, due sguardi, due bocche. Due. Una destinazione

Venerdì

Al rallentatore. Le mie dita sulla tastiera, i miei movimenti del primo pomeriggio. Gli occhi pesano. Come i pensieri che non riesco a seguire. Avrei necessità di un linguaggio nuovo. Vorrei non perdere un attimo di questi giorni. Fermarli tutti. Sarà così. Diventeranno lo sguardo dei momenti distratti, i pensieri prima dei sogni, il movimento di una mano che ne cerca un'altra. Diventeranno peso e poi leggerezza. Saranno lacrima che diventerà sorriso.

Giovedì

Camminare al buio vuole la pazienza. Perdersi vuole il coraggio di cercare. Inciampare chiede di rialzarsi e scansare il sasso. La luce può illuminare e nascondere. A volte servono altri occhi, per vedere. La leggerezza richiede volontà. L'ottimismo vuole consapevolezza. I desideri chiedono di superare i confini. La tenerezza cerca un abbraccio. La passione, uno sguardo. I pensieri cercano spazio per muoversi senza peso. Io ho peso e spazio, confine, consapevolezza e volontà. Ho desideri e tenerezza. Paura e altri occhi per vedere. Posso spostare la mia luce per illuminare lati differenti. Posso cadere e trovare un aiuto per scansare il sasso. Posso perdermi e ritrovarmi. Tutto questo è solo il quotidiano vagare. E' il tentativo di respirare con il cuore. Tutto questo è privilegio ricevuto in dono. E' il mio giovedì.

Mercoledì

Non bastano le parole. Non bastano i pensieri. Non bastano i gesti. Vorrei le parole, i pensieri, i gesti. Vorrei possedere occhi capaci di raccontare. Vorrei un cuore capace di farsi grande abbastanza per avvolgere un cuore. Vorrei che l'apparenza non fosse realta' e la realta' fosse apparenza. Ho dato dolore per trovare leggerezza e respiro. Vorrei portare il tuo peso e donarti il mio respiro.

Martedì

Sono già pronta per il primo maglione. Voglio foglie colorate e odore di muschio e castagne. Voglio la nebbiolina delle Fonti. Mi manca tanto la maglia che metto sempre e che vorrei indossare anche oggi. Sono pronta per il cappotto. Arrivasse almeno un temporale e portasse odore di terra bagnata ed erba ristorata... Martedì è un giorno senza segni particolari e se anche li avesse sarebbe troppo caldo per notarli. Però. Starò qualche minuto in più sotto la doccia fresca e mi sentirò privilegiata. Leggerò parole che daranno aria alla mia mente e al mio cuore. Avrò pensieri freschi e senza peso. Sto provando a pensare di meno e a ricordarmi di essere felice.

Lunedì

Potrebbe essere un giorno pesante, ma ho deciso che sarà lieve. Riempirò questo giorno di pensieri lontani, di altrove, di qua e ora. Giocherò questo giorno come una scommessa per ritrovarlo stasera e poterne sognare prima di dormire. Potrebbe essere un giorno di mancanza, ma ho deciso che lo riempirò di pensieri e di divertenti tormenti. Potrebbe essere un giorno di fatica, ma ho scelto di farne un giorno di sorrisi a piene mani. E poi domani sarà già martedì!

Domande

E' possibile essere saggiamente folli? Lucidamente pazzi? Consapevolmente fuori di senno? Si può essere tutto e il contrario di tutto e sentirsi comunque bene? Si può essere in vacanza mentre le incombenze più noiose gravano i giorni? Si può credere alla magia ed essere assolutamente razionali? Si può sognare in stato di vigile consapevolezza? Si può essere due e sentirsi uno, ma più grande, più pieno, con meno confini certi? Si possono percorrere strade parallele che s'intersecano? E' vero ciò che guardiamo? O è reale ciò che pensiamo? E se invece di tante domande, vivessi e basta?
Ho trovato la mia casa tra parole che profumano di sale e che si posano lievi. La mia destinazione incerta si disseta di parole che si librano portate dal vento che oggi ha schiarito il cielo e i contorni delle montagne. Un sussurro nel cuore. Un bisbiglio impercettibile. Un desiderio cui abbandonarsi. La mia casa è dove il mio cuore si posa sorridendo.