Macabea ha ricevuto in dono la grazia del sonno e riesce a dormire anche quando attraversa giorni e settimane e mesi e anni privi di prospettive anche solo vagamente luminose. 
Quasi sempre.
Capitano notti in cui proprio il sonno non arriva, perché le novità del giorno non sono state quelle sperate, perché le preoccupazioni pesano più della stanchezza, perché Macabea ha capito con chiarezza che questo tipo di difficoltà non possono essere condivise se non con pochissimi e con grande attenzione, perché a nessuno piace stare accanto a chi è ha necessità di denaro. Anche se lei non pensa nemmeno a chiedere quel tipo di aiuto ad altri se non a se stessa, e cerca solo una via percorribile, si sente talvolta come coloro che vengono additati come portatori di sfortune, come fosse in qualche modo contagiosa.

Macabea prova a restare concentrata su ogni singolo respiro e a non pensare se riuscirà o meno a farne un altro. Su ogni singolo passo, uno dopo l'altro. Ha il timore di aver sbagliato tutto, come sempre. E nello stesso tempo sa che non c'erano altre scelte possibili. Non adesso. Sa che il vero errore è stato quello di aver detto sì allora, ma sa anche che quel sì era la sola risposta possibile. Ha capito molto di sé di chi ama. E ha capito che non riesce a chiudere la sua porta a nessuno e questo le porta un'immensa fatica che spera solo di saper sopportare.

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