Mangio cioccolata

Macabea ha una luce dentro. La sua non è luce che si noti molto, vive un po' in disparte, nascosta dai tentativi dell'ombra di spegnerla o fargliela dimenticare.

Macabea aveva proprio dimenticato la sua luce che per molto tempo è stata con lei senza quasi che si notasse. C'era nei giorni più scuri, nei pensieri più cupi. C'è ora e sta prendendo vigore.

Macabea a volte pensa che sia una luce incosciente, uno scherzo degli ormoni disordinati e confusi anche più dei suoi capelli. Altre volte le sembra che sia la sua condanna, quella luce che non vuole saperne di spegnersi anche quando ci provano in molti e con tenacia. La luce resiste e Macabea sorride dentro.

Allora si tiene caro questo pensiero luminoso che accompagna le sue fatiche e quelle di chi vive con lei questo tempo indefinibile. E quando, come oggi, tutto sembra volerla spegnere e fare in modo che si arrenda alla cupezza pesante che veste troppo spesso anche coloro che ama, allora mangia cioccolata. Amara ma non troppo e deliziosa. Allora si concede un pranzo con cioccolata. Il sorriso è pallido e affaticato, oggi, però Macabea sorride. Proprio ora.

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