Piccoli esercizi di felicità quotidiana. 31

 Ecco. 

Ogni giorno è un piccolo esercizio di felicità quotidiana. E' la mia resistenza resiliente al tempo che si fa sempre più difficile, alle conversazioni che ruotano sempre di più intorno ad un unico argomento, all'attesa di esiti di analisi o trattative economiche. 

Come sempre trovo appigli nelle parole di altri per me. Leggo. Donne di ieri che hanno scritto e vissuto per le donne di oggi e di domani: Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, Rossana Rossanda. Le rileggo dopo le animatissime cene dense di parole accalorate della mia giovane aspirante femminista. 

Provo a non leggere i commenti ai post social: di chi amo e non comprendo, più che altro. Per lasciare intatto l'affetto: che non venga corrotto dalla distanza dei pensieri, oltre che da quella, imposta, della geografia.

Raccolgo i segni. Un messaggio di un'amica che mi invita a un incontro, un corso che promette risate consapevoli; le chiacchiere intorno alla lettura condivisa e le poesie tanto belle quanto noiose le loro spiegazioni che dovrei registrare per chi non le può leggere da solo.

Invento abbracci sicuri con il piccolo di casa che piccolo non lo è più e che mi accontenta come si fa con gli anziani.

Cerco una vicinanza responsabile e attenta con i miei genitori che anziani lo sono davvero, anche se non sempre lo sembrano.

Guardo i colori che cambiano come cambia la luce di questi giorni. Che si fanno più intensi con l'aria fredda. Respiro la prima neve sulle montagne qui intorno. 

Indosso seta e mi nutro di cioccolata.

Ecco la mia resistenza. Minuscola, preziosa, tenace. Irrinunciabile.


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