Non lo so!

Questa rabbia piccola, inutile e faticosa mi toglie il respiro. E mi fa sentire inadeguata e brutta.
L'incapacità di saper trovare la strada percorribile mi fa esplodere come non vorrei fare mai. E non mi sopporto io per prima.
Giorni, tanti giorni, senza tregua. Solo fatica (spesso inutile); solo notizie brutte. Eppoi questo mio insistere nel voler sempre vedere una qualche possibilità di ottimismo (che fatica l'ottimismo congenito: è quasi come una malattia cronica che inevitabilmente convive con noi nella quasi sempre incomprensione di chi con noi divide la vita). Eppoi accendo la radio e sento Gino Paoli: una persecuzione o un destino? Eppoi. Eppoi. Eppoi mangio cose che fanno male al mio corpo ma bene ("per finta") al mio spirito: mettono a tacere la rabbia dello stomaco...Eppoi vorrei il suono di una voce che non provenisse da una radio e che avesse più di cinque anni. Poi vorrei vento e mare e ancora vento per spazzare via la rabbia, la fatica, i pensieri, le parole e mi lasciasse solo aria e respiro. E magari anche te.

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