Pensieri confusi e sconnessi

Siamo relazione e al di fuori della relazione non siamo.
Allora lo sguardo non può che posarsi su questo essere relazione che esclude una possibilità di vivere la relazione stessa rendendola proprio per questo ancora più salda e presente.
Una relazione sempre possibile, mai attuale, nemmeno vissuta e perciò mai passata, mai consumata, mai chiusa.
Una relazione che parla al congiuntivo condizionale e può solo immaginarsi la futuro remoto sapendo che il futuro potrà esistere solo come immaginato.
Eppure è proprio questo essere senza essere, viversi senza consuetudine, a rendere possibile un quotidiano  che a volte sembra impossibile.
E' la distrazione da un sogno consapevole che rende capaci di gratitudine per un dono che non si scarterà mai per aspettarlo sempre, certi della gioia del riceverlo.
E' il sorriso negli occhi a un pensiero improvviso.
Tutto può esistere di per sé senza che uno sguardo inevitabile incroci il tuo? Senza che la consapevolezza del congiuntivo condizionale sia declinata al futuro anche da un altro pensare oltre al tuo? Senza incontrarsi in sogni sognati mettendosi comodi in un angolo del proprio distante quotidiano? 
Quando penso di sì, nego la relazione. E la nego per il timore di affermare ciò che non voglio sapere se esiste e se merito.
Poi accadono giorni in cui mi ricordo perché continuo a poter camminare in un quotidiano sempre in salita; in cui mi ricordo e mi ritrovo in una relazione che mi apre all'altro da me consentendomi di poter restare in me.

Ho attraversato giorni simili.

Commenti

Post popolari in questo blog

Pausa

Estate