Sogni

Mentre dorme Macabea sogna molto e di solito ricorda i sogni.

Da qualche tempo torna spesso in un sogno dove vive momenti di grande tenerezza. Viene baciata da baci dolcissimi donati da persone che non conosce, con le quali non c'è altro trasporto se non questa enorme dolcezza e naturalezza nell'esternarla.
Sono sogni che la fanno risvegliare serena e che però la imbarazzano un po' e talvolta la fanno molto sorridere, soprattutto quando riconosce i suoi compagni.
Capita infatti che siano personaggi noti ma non per la loro avvenenza o desiderabilità. Nel sogno non interpretano se stessi: semplicemente sono i datori di una tenerezza accolta con serenità e coinvolgimento.

Macabea forse preferirebbe sognare qualcuno di più bello, di più facilmente nominabile; qualcuno che abbia titolo per rientrare nell'immaginario onirico di una donna della sua età, ma ai sogni non si comanda, però li si può interrogare. 

Perché Macabea sogna tanta tenerezza ad avvolgerla?
Quanta non ne trova nel suo quotidiano per andare a fanre scorta nei sogni?
E allora pensa a un altro sogno ricorrente, durante il quale litiga veemente con qualcuno con il quale nulla avrebbe da ridire nella veglia, ma che serve a liberarla da tutte le parole che non riesce a pronunciare nel modo che vorrebbe (e talvolta nemmeno a pensare).
Ecco.

Macabea non è solita cercare una chiave di lettura dei suoi sogni, che vive come le pagine di un libro che sta leggendo. E però quando sono così frequenti non sa fare a meno di pensarci almeno un po', di provare a raccontarli per cercare di capire e, forse, per sperare che il suo desiderio venga raccolto da chi ascolta.

Finora non le sembra di aver trovato molta accoglienza nell'ascolto. Ma chissà: forse incontrerà qualcuno a cui nemmeno dovrà raccontarli, i suoi sogni...

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