Arriverà l'autunno
Macabea ha solo pensieri sparsi, confusi e accaldati che non riesce a mettere in una fila di parole dal senso compiuto. Le sembra di non riuscire a trovare il modo di condividerli con chiarezza e si chiede se e a cosa servano pensieri che non trovano parole.
Per esempio si domanda perché non sia riuscita a rinunciare ad arrivare alla
fine di un libro che non le è piaciuto come sperava. Forse perché l’inizio l’aveva
illusa? Ha pensato che alcuni libri somigliano a certi incontri per i quali ti
prepari con cura e che immagini faranno con te tutta la strada a venire o,
almeno, una buona parte, e poi magari si svelano frettolosi e distratti.
Su con la vita*, di Howard Jacobson è stato così. Una bellissima intuizione,
alcune battute fulminanti e poco di più.
Si chiede anche perché invece gli autori italiani manchino così spesso dell’ironia che darebbe respiro alle loro storie. E’ così per L’acqua del lago non è mai dolce**, di Giulia Caminito, finalista allo Strega. E’ un libro talmente sincero (non è la parola migliore, ma l’estate non porta pensieri lucidi a Macabea) da rendere pochino antipatica la protagonista. Macabea ricorda bene la fatica dell’adolescenza e del diventar grandi e la rivive ogni giorno nei suoi figli; non ha avuto le traversie dei ragazzi di Caminito, ma ogni fatica ha dignità e però sarebbe forse una rispettosa condivisione regalare anche un sorriso a quella fatica.
Macabea è anche molto stanca.
Sogna una vacanza che non arriverà come la
vorrebbe e questo desiderare ciò che non potrà essere aumenta la stanchezza.
Prova allora a regalarsi piccoli momenti di vacanza: cucina poco, stira ancor
meno, trascura la casa cercando di non sentirne i sensi di colpa. Mangia molti
gelati e chiacchiera tanto con i suoi ragazzi che portano freschezza anche nei
giorni più caldi. Il fine settimana raggiunge Lui, che è tornato a essere part
time come quando erano fidanzati e chissà che questo non regali loro una nuova
forma di fioritura sentimentale tutta da scoprire.
Macabea è pronta per l’autunno.
* Beryl Dusinbery ha avuto alcuni mariti, molti amanti,
tantissimi corteggiatori e la sfrontatezza di
ammettere la mancanza di istinto materno. Ha novant’anni e una memoria
fragile a cui si oppone riempiendo diari e tormentando le due badanti con i
suoi giudizi caustici sulla vita.
Shimi Carmelli è solitario, disilluso e a disagio con le attenzioni delle
vedove a cui legge le carte. Ha novant’anni e una memoria intatta e per questo
talvolta dolorosa.
Beryl e Shimi si incontrano al funerale del fratello di lui e stringono un’alleanza
per curare le reciproche ferite, le mancanze, i vuoti inevitabili del vivere,
che grazie al loro parlarsi crudelmente sincero e ironico si trasforma in una
relazione di amore indefinibile e spiazzante: fino all’ultimo secondo che ci è concesso,
abbiamo sempre la possibilità di percorrere le strade che non abbiamo avuto il
coraggio di camminare.
**Antonia è una donna dall’onestà testarda che si prende
cura di una famiglia numerosa e complicata che crede nella giustizia e nel
valore del proprio impegno. Valori che insegna e impone a Gaia, la sua unica
figlia.
Gaia è una ragazzina arrabbiata, sempre, troppo. Impara ed esegue quello che la
madre chiede. Sembra non riuscire mai ad esprimere se stessa: non c’è mai
passione in lei, ma solo un’ansia di vendetta mai davvero consumata, mai
davvero liberatoria.
Un libro in apnea.
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