Un passo di lato

Un passo di lato consente di osservare senza troppa invadenza.
E' quello che mi sono ripromessa di fare con i miei ragazzi che prendono il volo e vivono i loro anni affacciandosi al mondo.
Sono i loro giorni, quelli che osservo. Un tempo, il loro, che comprendono non essere il mio. Che mi insegna la fiducia paziente dell'attesa. Che mi colma di tenerezza, di timore, di stupore per questo loro crescere senza che io ne abbia altra parte se non quella di nutrirli d'amore.
Sono i loro giorni, i loro anni. Non mi resta che guardarli con le loro piccole valige (perché i ragazzi sanno viaggiare leggeri anche nell'animo); non mi resta che ascoltare le loro voci felici al telefono (perché magari le parole sono poche, ma la voce è ricca di sfumature colorate); non mi resta che essere fiera della loro richiesta di autonomia (e frenare sulle labbra le millemila raccomandazioni che il cuore vorrebbe pronunciare).
Un passo di lato, non un passo indietro.
Perché devono trovarci lì, noi due, pronti a tendere la mano, se verrà chiesta o se sarà necessario.
Le braccia, quelle, sono spalancate sempre e sempre pronte a chiudersi nell'abbraccio del ritorno.

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