Quello che c'è

Se non ci fosse la poesia, se non ci fossero parole di altri per me.
Se non ci fosse un'amica a circondarmi di ascolto, a condividere con me le sue fatiche che non farmi sentire troppo in colpa per le mie (e dimostrando così di conoscermi molto bene. E di volermi molto bene).
Se non ci fosse un amico lieve a offrirmi una prospettiva maschile, più concreta, meno solidale.
Se non ci fosse il gioco delle parti: un vestito corto, nero, i tacchi, le labbra rosse, gli occhi intensi.
Se non ci fosse anche questo lavoro che non amo.
Se non ci fossero i fili sottili che mi portano a persone che sfiorano con garbo i miei giorni.
Se non ci fosse questo non luogo di parole che si perdono nel nulla e arrivano a nulla, ma escono da me.
Se non ci fossero due ragazzi che aspettano il mio bacio prima di lasciarsi scivolare davvero nel sonno.
Se non ci fossi tu e il tuo costringermi a mordere l'interno delle guance per non crollare al tremore che mi prende quando il pensare diviene, per qualche minuto, lucido e definito.


Ma c'è la poesia. E ci sono i libri.
Ci sono gli amici.
C'è il teatro messo in scena per restare in piedi.
C'è il lavoro.
Ci sono i fili sottili intessuti con garbo.
C'è questo non luogo colmo delle mie parole senza voce.
Ci sono i ragazzi e i baci a cui non so rinunciare.
E ci sei tu. Che mi stai mordendo dentro.

E poi ci sono queste parole, mai per caso.

Sono fatta
di sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti
Sono fatta
di pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi
Sento la mancanza
di luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato
Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante...

Ma continuo a vivere
e imparare.

(Martha Medeiros)




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