I mille pezzi del mio cuore non ne faranno mai più uno intero

Il nostro dolore annoia chi è costretto a condividerlo con noi. E probabilmente è un bene: costringe a metterlo un po' da parte per non rischiare di restare davvero soli. E probabilmente è un male: il rischio di implosione diventa davvero molto vicino al punto di non ritorno.
Il dolore annoia se non è il nostro.

Le parole pronunciate al buio, protette dalla mancanza di sguardi, sono davvero le più sincere?
Quanti silenzi siamo? Quanti ne sappiamo ascoltare? E quanti ne possiamo pronunciare?
Le parole pronunciate sono per sempre. E se sono parole che feriscono, lasciano segni indelebili: si potranno scordare le parole, non il dolore che hanno inferto.

Ho bisogno di farti male, un po', per non fartene molto di più. Allora sono morsi e graffi sulla pelle. E' amore?

Com'è possibile farmi tanto male e poi abbracciarmi con tanta tenerezza?
Come riesco a portarmi tutto addosso senza accasciarmi a terra e non rialzarmi più?
Come fai a mentire mentre mi guardi, mentre ti guardo?
Mi stai uccidendo pianissimo. Quante altre volte l'hai già fatto? E quante altre volte lo farai?

I mille pezzi del mio cuore non ne faranno mai più uno intero.

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