Pausa pranzo
Parole sconnesse a ore insolite.
Accelera il cuore e si fa corto il respiro.
La pelle si fa sottile e sensibile e porta un pensiero che si sceglie di non ascoltare e allora si manda un messaggio a un'amica; che propone un caffè.
Alcune giornate iniziano così.
Proseguono grigie e fredde con un desiderio di neve.
Il freddo rallenta il pensare.
Il pensare rallenta il fare.
Attendo il ritorno a casa, la poltrona, le pagine che dovrò registrare, i racconti polemici e un po' ridicoli dei ragazzi. Il profumo della cena e il sonno preceduto dalla consapevolezza dei sogni.
Ma intanto sono qui, con le mani fredde su questi tasti neri e consumati. A cercare un ordine fra la confusione di pratiche sterili, non riuscissi a vederci sempre un nome e un volto, dietro ai fascicoli.
Intanto sono qui. Il mio muovermi fisico è qui. Il mio pensiero è lontano, oltre la finestra che si affaccia sulla piazza vuota, a quest'ora, e ancora più in là.
E' sotto un piumino caldo e rosso. Sotto una pioggia sottile che sembra nemmeno bagnare.
Siamo uno. E siamo tanti.
E' sotto un piumino caldo e rosso. Sotto una pioggia sottile che sembra nemmeno bagnare.
Siamo uno. E siamo tanti.
Abbiamo una strada.
E ne camminiamo molte.
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