Sono molto triste. Una grande tristezza mi ha avvolta, pochi istanti dopo l'ultimo post. Ci sarebbe necessità di un altrove concreto, per uscirne.
Mi sono fidata di un ruolo e ho pensato di potermi concedere la sincerità. Ho sbagliato e ora sono un po' più vulnerabile e mi sento anche decisamente stupida. L'età dovrebbe insegnare la diffidenza attenta. A me sta portando l'urgenza della sincerità e il desiderio di cammini condivisi.
E' che non mi rassegno a questa solitudine che è la vera compagna, da sempre, del mio andare.
E' che non imparo a non illudermi. Non voglio imparare.
Sono molto triste perché non era stato facile dire: ho bisogno di aiuto e lo chiedo a te.
Sono molto triste perché ho bisogno di aggiungere presenze e invece mi sembra di perderne soltanto.
Sono molto triste per la mia incapacità di chiedere e raccontarmi e lasciarmi accogliere e, evidentemente, anche di accogliere.
Sono molto triste. E vorrei anche piangere un po', non fossi qui dove non si può.
Sono molto triste. E vorrei chiudere gli occhi verso il mio altrove, non fossi qui dove non si può.
E mi sembra di essere sempre in qualche posto dove non si può.

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