Magliette rosse

Li prende il mare, così piccoli che sembrano pesciolini. Rossi, come le loro magliette scelte da madri che sperano, così, di dar loro una possibilità in più di essere salvati.
Li prende una mano sconosciuta, così piccoli, e li rinchiude in gabbie, lontano dai genitori, circondati da parole che non comprendo e dal pianto spaventato di chi quell'orrore lo sta ancora vivendo.
Sono bambini. E muoiono per la nostra indifferenza, per mia indifferenza. Notizie da scorrere via veloci, subito prima di baciare i nostri, di figli.
I nostri figli sudati di estate e loro, i nostri figli bagnati di un mare che ce li doveva affidare e che noi abbiamo respinto.
I nostri figli che gridano nei centri estivi e loro, i nostri figli rinchiusi lontano per non sentirne le grida di terrore.
I nostri figli sporchi di sabbia per i giochi senza fine delle giornate al mare e loro, i nostri figli sporchi della nostra indifferenza.
Porto sulla coscienza la morte di ciascuno. E' un peso che portiamo tutti, nessuno escluso.
Porto sulla coscienza la mia indifferenza consapevole. E' un dolore che non voglio lenire.
Porto sulla coscienza la lacrima che gli assassini si tatuavano in volto. Marchio indelebile del proprio orrore.

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