La mia giornata

Non ho risposte, nemmeno un'idea, a dire il vero. Ho vissuto questa giornata tra il mondo e la mia poltrona.
Il regalo della neve, per poco, ma denso di gioia strizzata e un po' bambina. Il regalo di una passeggiata sotto i fiocchi, tutti insieme, per respiare la stessa gioia e la stessa aria gelata.
La notizia di una rinuncia che non si comprende, che forse non ha risposta, che forse chiede solo fiducia in un Disegno più grande di noi.
Le parole scambiate e i desideri condivisi, tra la fatica dei malintesi quotidiani e l'ottimismo a oltranza in un insolito scambio di ruoli.
E ora la pioggia. E il vento. E il bianco che se ne va.
Il profumo del brodo e il silenzio dei bambini.
La luce calda e i calzettoni.
L'abbraccio della mia poltrona tra una pagina e l'altra e la sorpresa di scoprire che altri hanno sempre un'idea, per quanto incerta, su tutto.
Resto in ascolto. E vorrei saper ascoltare davvero, facendo silenzio dentro, mettendo per un po' a tacere i miei troppi pensieri confusi. Forse non comprenderei questo giorno che non è stato solo mio, ma probabilmente riuscirei ad abbracciare chi oggi ha camminato con me con un abbraccio più rotondo del mio desiderio

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