"Oh, boy!" quante sono le "cose che nessuno sa"...

Alice mi passa i suoi libri. Io inizio a non sconsigliarle i miei.
La curiosità la porterebbe a letture che penso non assaporerebbe come potrà fare tra poco, pochissimo tempo, ma in questi giorni, lei mi ha prestato "Oh, boy!" e io "Cose che nessuno sa".
Forse ho azzardato, ma a volte mi sembra così grande e così profondo il suo mistero, che condividere le pagine di un libro con lei, che come me sa perdercisi...
"Oh, boy!" è leggerezza. Come anche l'altro libro che avevamo letto della Aude ("Cecile"), parla di diversità e con un sorriso racconta di come in realtà, essendo tutti diversi, nessuno lo è davvero. Racconta una storia drammaticissima con ironia e leggerezza e luminosità. Come altre volte, leggendo la cosiddetta narrativa per ragazzi, mi sono chiesta se chi classifica i libri li legga davvero.
"Cose che nessuno sa" è il secodno libro di Alessandro D'Avenia. Il primo era capitato a casa quasi per sbaglio e ne avevo giustificato il successo con l'estrema semplicità della scrittura. Alice lo aveva letto senza che ce ne accorgessimo e ne era rimasta molto coinvolta...ma aveva dieci anni!
Questo secondo libro, per me, è migliore. Racconta ancora di ragazzi alla ricerca di qualcosa che non sanno ben definire e di adulti che pensano di averla trovata ma in realtà sono più persi dei loro figli.
Perdersi tra le pagine degli stessi libri ma percorrendo strade differenti è il mio modo per tenere Alice per mano. Una mano che nasconde spesso, che va cercata e tenuta con paziente dolcezza.
Condividere le parole scritte per noi da altri è come trovare un linguaggio oltre le parole stesse.
Forse m'illudo. Forse, probabilmente, anzi, di certo!, come gli adulti dei libri, sono io quella più persa e ho bisogno dello sguardo nuovo e tutto da scoprire di mia figlia per ritrovarmi.

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