Gnibbom

La rabbia ti si appiccica addosso, non ti lascia, morde allo stomaco e al cervello.
Consuma i pensieri e rende spigolosi i gesti.
La rabbia quando sale piano, arriva a possedere i tuoi giorni e il tuo tempo.
Mi sta accadendo. E non mi appartiene.
Non mi appartiene questa inutile guerra di trincea che non voglio combattere.
Cambio stanza. E se questo vuol dire dichiarare guerra, almeno che sia a viso scoperto.

E per fortuna che c'è la poesia...

Vieni!
I tuoi occhi sono cieli stellati.
I capelli il velo crepuscolare
della tarda sera, i tuoi capelli!
Il tuo respiro – fresco, di fanciulla,
è il fresco alito del sud che dà vita,
uno zefiro addormentato in mezzo ai fiori.

Vieni, morta e fredda è la giornata.
In questa notte di luna, coi capelli sciolti,
china su di me,
vieni e respira sul mio volto,
vieni e riscalda il freddo cuore,
in questa notte di luna, sotto i cieli stellati.

(Pejo Javorov)

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