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"Se accendono
le stelle –
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che è indispensabile
che ogni sera
al di sopra dei tetti
risplenda almeno una stella?!"

(Majakowskij)
Mentre bevo il mio caffè insolitamente dolce leggo e penso, come spesso mi accade, che se non ci fossero i poeti non potrei resistere in questi giorni.
Nulla come il giorno del proprio compleanno può risultare faticoso per il respiro. Allora mi concentro sul grazie.


Per i baci piccoli e grandi che mi hanno svegliata.
Per il sole e i fiori dell'albero fuori dalla mia finestra.
Per chi ha sentito il mio respiro in difficoltà e mi ha teso una mano e un sorriso.
Per ogni singolo giorno di quest'altro anno passato. Perchè è così che si arriva alla meta: un giorno dopo l'altro, banalmente, come i passi che innumerevoli si susseguono.
Per i desideri che non so mettere da parte.
Per le delusioni che gli stessi desideri portano con sè.
Per tutte le pagine piene di parole in cui mi sono persa e ritrovata.
Per certi silenzi e per altri sorrisi inaspettati.
Per chi con me cammina su queste strade, ognuno a suo passo eppure insieme.
Per i tanti che non so scordare, che vivono nel mio cuore.
Per chi mi ama da lontano, da lassu', da altrove.
Per chi mi ama restandomi vicino sempre. Mano nella mano.
Per la mia fragilità resistente, caparbia e testarda.
Per il mio pessimo carattere.
Per lo specchio che mi restituisce troppo spesso un riflesso che non riconosco e che devo imparare ad amare.
Per i miei due cuori speciali che riempiono la mia vita, i miei attimi, la mia pelle; che danno senso a ogni mi gesto.
Per gli infiniti "grazie" che porto dentro.

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