Perché non hai lasciato briciole del tuo passaggio e mi fai camminare tanto?
Perché ti sento nel vento che mi spinge a non fermare il passo?
Perché questi miei piedi non si stancano?
Perché non so tornare indietro?
La signora che mi siede accanto prova a sbirciare il mio taccuino.
Ha compreso che parlo con te ed è curiosa dei miei capelli scomposti, delle mie pagine fitte e scritte a matita.
Fossi grafite io, sarebbe facile, per me, cancellarmi.
Tu, invece, sei graffio che resta.

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