Finalmente

Le rose hanno segnato le mie braccia.
Ho affondato le mani tra trifogli infestanti salvandone alcuni, in un vasetto, per non rattristare il mio giardiniere da balcone. E ho trovato un quadrifoglio, enorme, che ora cerca l'eternità a pagina trecento di un libro di storia.
La mia maglietta azzurra si è bagnata del sole pesante di questo pomeriggio di giugno, i miei occhi hanno contribuito a infittire la ragnatela che li circonda resistendo alla luce.
Poi un caffe', qualche ciliegia, un po' di chiacchiere.
E lo sguardo che segue una linea che non c'è più e che prova a celare un'apprensione mitigata dal sollievo di essere finalmente qui, a casa.
E' un pomeriggio senza tempo, senza stagione.
E' un pomeriggio quasi normale.
Finalmente.

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