Aspetto ancora l'estate come da ragazzina? Aspetto l'estate per i miei figli che tanto la desiderano; per i sempre meno giorni da sola che mi concede; per i sempre più brevi periodi di riposo. In un certo senso non l'aspetto più. Attendo invece, e con una certa impazienza, l'autunno. I maglioni caldi, le tazze a scaldare le mani, le giornate che si fanno più corte. In questi giorni di casa insolitamente silenziosa e poco tempo libero da dedicare alla mia poltrona, anche i pensieri sembrano meno desiderosi di trovare ordine. Ieri guidavo tornando dalla mia casa del cuore e pensavo a una persona che non conosco ma leggo. Pensavo che non si potrebbe essere amiche: troppo diverse. Eppure ciò che leggo di quello che non racconta scrivendo, colma i silenzi del mio non scrivere il dolore di qualche estate fa. La cicatrice è ancora sulla mia pelle, nel mio cuore, tra i miei pensieri. Solo la sfioro più lievemente e, talvolta, con un poco di tenera saggezza. E pensav
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