Ricotte

Scaldo la mia casa, ordinata e silenziosa, con candele profumate dopo una mattina di finestre spalancate al freddo e detersivi.
Scaldo le mie mani con una tazza colma di caffè bollente che sento scendere e spandersi dentro di me.
Tra poco uscirò. Ufficio. Lavoro. Pensieri oblligati.
Ora, qui, in questo silenzio ancora un po' freddo, tra questo profumo che si mischia ai miei pensieri, leggo parole inaspettate e ne rubo altre per trovare i passi di questo giorno.
"E se potessi amarti, t'amerei", ho letto poco fa.
I miei passi sarebbero ancor più zoppicanti, senza i miei furti quotidiani di versi e parole. Senza l'attesa, dopo tanto tempo, per l'uscita di un libro nel quale spero di perdermi ancora una volta.
Senza la sorpesa di un inciampo dal tempismo perfetto.
I miei passi sarebbero incerti senza la consapevolezza della loro incapacità di procedere dritti per il sentiero segnato da altri per me.

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