I dì d'la merla

Con tanta neve intorno gli spigoli dei giorni difficili si sono ammorbiditi.
Il freddo ha congelato la fatica inutile per cercare il calore in movimenti cauti.
Alberi pesanti di neve, cielo luminoso di neve.
Nasi all'insù, capelli bagnati, mani fredde, gote arrossate e felicità piccina.
Sprofondare di qualche centimetro, anche sapendo il passo sicuro, porta con sè un'incertezza che rende prudenti e curiosi.
Con tanta neve intorno, il cielo non è mai veramente buio. Così la notte.
E poi.
Una collina con una casa nascosta alla vista e aperta sul panorama più bello.
Il calore di una stufa e il freddo di una camera in cui solo abbracciando una bimba che cresce si possono fare sogni belli.
E ancora.
Una presenza rara che riporta presenti gesti amati, ricordàti con la nostalgia di un affetto che il tempo non sfuma nella memoria e neppure nel cuore.
E poi, ancora.
Rumore e gioia di bambini, visi sorridenti nel ritrovarsi. Abbracci.
La casa del cuore è la bussola intorno a cui ruotare.
Il nord al quale tornare.

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