Da lontano

Le mie mani faticano a trovare i tasti per comporre le parole che non ho.
Mai avrei pensato di vivere giorni come questi, settimane come queste, mesi come questi, anni, forse.
I miei pensieri stranamente tacciono.
Tante le parole. Urlate, bisbigliate, implorate, pronunciate.
Tanti i gesti. Per ferire, lenire, consolare, colpire.
Tanti gli abbracci. Per trovarsi e riconsocersi. Per odorarsi e scoprirsi.
Lancio segnali in orbita e si perdono, non tornano.
Cerco di camminare sul filo, bendata, le braccia ben aperte a non perdere l'equilibrio.
O sono caduta e sto precipitando e non riesco ad arrivare in fondo? Come in certi sogni. Mi sveglierò?
Mi sento annientata, vuota.
Mi sento a tratti serena, fiduciosa.
Poi un silenzio che non vorrei mi toglie il respiro.
Poi un abbraccio rifiutato mi getta nel buio.
Un giorno, con pazienza, sarà cronaca anche per queste righe.
Ora il dolore lo rende impossibile.
Si può calpestare un miracolo? Lasciarlo morire sapendo che è quanto di più prezioso ci sia capitato di tenere nel cuore?
Leggerezza, levità. Sorriso, serenità.
Ancora?
Quando?
L'amore basta a se stesso.
Siamo noi che non bastiamo all'amore?

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