Giovedì

Il cielo superbo di freddo non ha reso più facili questi giorni.
La sera ci sono nuvole che allargano il cuore e il profilo delle montagne al tramonto riempiono di bellezza lo sguardo.
I miei occhi però sono pesantissimi: per il poco sonno e il troppo inutile pensare.
Non cambia niente. Non si cresce. Non si impara.
L'utimo mese si è consumato in pesante velocità.
La fine delle lunghe vacanze estive e il primo giorno di scuola.
Riuscire ad essere faticosamente tutti sotto lo stesso cielo dopo molti giorni di familiare sparpagliamento.
Improvvisare un viaggio di sentimenti e di colori e altri cieli infiniti e città minuscole e monumentali.
Non riconoscere una piazza che era illuminata da mille candeline rosse a ricordo di un ragazzo che così poteva vivere ancora e che ora è invece accecata di mille vetrine.
Campagna infinita e i colori dell'autunno.
Adesso il freddo.
E cuore confuso.

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