Buio

Anche questa cattiveria che mi gonfia il viso nel trattenere il respiro è strettamente femminile?
Implodo fino a soffocare.
C'è il sole, oggi. I primi fiori sui rami e le violette nei prati.
Dovrei lasciarmi contagiare dal pizzicore che la primavera porta alle mie narici. Invece mi sento nera come la pece, uggiosa come novembre.
Credo di non riuscire nemmeno più a fingere come un tempo. Mi sento sul punto di scoppiare e so che non lo farò. Che lacererò il mio cuore e il mio pensare fino a distruggerli. Con un'agonia lentissima che li terrà in vita per un miracolo. E poi farò come sempre: come nulla fosse.
Urlo in silenzio e la gola mi duole come se avessi uralto davvero, e fortissimo.
Trattengo le lacrime e i miei occhi si svegliano gonfi come se nel sonno avvessero pianto.
Sul mio viso non trovo l'espressione che cerco.
Eppoi il senso di colpa. Il lancinante senso di colpa che mi accompagna in ogni istante. Per il semplice fatto di esistere come esisto.
E l'invidia per chi convive con se stesso con affetto e cura.
Lo so. Un giorno mi sveglierò. Come nulla fosse stato.

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