Cristallo

Ti penso come vetro.
Come cristallo trasparente; che riflette luce e suona luce e riempie lo spazio di luce.
Cristallo il corpo. Ossuto, spigoloso, sotto una pelle morbida che sento ancora sotto le dita. Non eri sostanza. Fisicamente, di te, restava solo il bozzolo.
Cristallo il corpo e sussurro la voce.
Non ricordo di averti mai sentita cantare. Ricordo le storie, le rime; sento la tua risata. E il tuo respiro mentre dormi.
Cristallo il corpo, sussurro la voce. Dolce come non ho più trovato nulla il profumo.
Chissà cos’era…Mi piace pensare che eri tu. E ancora lo sento forte, intenso, riempire i cassetti, l’armadio; e avvolgerti tutta e tutta avvolgermi.
Cristallo il corpo, sussurro la voce, dolcissimo il profumo.
Temevo di romperti, abbracciandoti. E mi sembrava impossibile che solo poco prima fosse il tuo abbraccio a nascondermi e a propormi una possibilità di fuga.
Ti ho cercata a lungo nei tuoi spazi soliti: nel tuo angolo di divano, tra i tuoi fili.
Ti ho incontrata e abbracciata in un sogno che rimpiango perché sembra non voler tornare.
Ti ritrovo ogni volta che parlo di te, che sento il tuo nome pronunciato; ogni volta che come te intreccio fili sottili in pizzi preziosi.
Ti ritrovo nei ricordi che ho di te e che non sono sbiaditi con il passare del tempo; nella struggente mancanza che sento.
Nel desiderio di un nostro abbraccio.

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