25 aprile
Cerco. Parole, visi sorrisi. Cerco. Pensieri ordinati, storie infinite, immagini proiettate . Cerco il modo di dire, di farmi capire: eccomi qua, sono io. Sono così. Non nascondo niente e sono un infinito, continuo mistero. Prendetemi così e così amatemi o, almeno, tenetemi con voi. I miei pensieri corrono, rimbalzano, stordiscono i miei giorni e svegliano il mio sonno. A volte sono talmente immobili che sembrano urlare. Il mio sguardo nel buio trova sempre forme e colori e improvvisazioni che sono spesso più reali di ciò che riescono a vedere i miei occhi. A chi raccontare? Parlo sottovoce e penso forte. Seduta su una panchina inondata dal sole, lascio scaldare la mia pelle e ascolto voci e rumori e odori e il vento, i pollini… Tutto sembra ordinato, consapevole di sé. Le voci si accavallano eppure riesco a distinguerle come assistessi ad un concerto. I rumori le accompagnano, gli odori danno calore e il vento consente di non sentire la fatica e i pollini di respirare la primav