Anno nuovo vecchi propositi

Anno nuovo e vecchi propositi.
Per prima cosa ho rinunciato a Modena. Definitivamente. Sono scaduti i temini
e va bene così. Poi ho buttato tutti i fogli imbrattati dalla mia amara
solitudine. Non voglio che di me rimangano, nella vecchiaia, solo ricordi dei
momenti di sconforto. Un tempo scrivevo molto di piu', anche quando la gioia
era trabboccante e indescrivibile, ma ero giovane e credevo ancora moltissimo
nei sogni; adesso fatico a scrivere anche quando sono triste o arrabbiata:
fatico a credere anche al quotidiano. Infatti il terzo proposito era non
scrivere piu' niente che mi riguardasse, lasciare che tutto si sciogliesse e
diventasse cenere. E invece sono ancora qui.
Ho programmato un rigoroso piano di riordino casalingo. Si parte dalla camera
dei bimbi, travolta dalle feste, poi la mia camera (perché martedì ricomincia
la piscina e non avrò molta energia), il bagno, la cucina e infine soggiorno
e corridoi. Finirò la mia scatola di pillole e poi mi prenderò una pausa. Non
riesco ad accettare amichevolmente un farmaco che non cura, che ha aumentato i
miei mal di testa, forse peggiorato la mia circolazione e che evita qualcosa
che a me piace moltissimo. Eppoi mi fido del mio corpo e mi sembra anche che
abbia annebbiato la mia sessualità invece di alleggerirla. L'unico vantaggio
era la possibilità di programmare il mio ciclo: niente intralci al mare, o in
giornate particolari. Però non ho mai sofferto e non comincerò ora: voglio
riappropriarmi del mio corpo!
Anche quest'anno fallirò nel tentativo di non illudermi. Ancora continuerò a
credere che si avvereranno i miei futili desideri irrealizzabili. Ormai ho
desideri così piccoli che fatico a trovarli...
Voglio smettere di leggere libri che parlano di adolescenti nel patetico
tentativo di ritrovare un po' della mia capacità onirica persa con l'età e
con le porte chiuse in faccia. Voglio finire prima del mio compleanno la
tenda per il bagno.
Prima di Natale ho perso sei punti della patente per una infrazione che non
ricordo neppure di avere commesso: la mia prima multa! E adesso aspetto che
succeda nuovamente e mi ritirino la patente. Sarebbe il perfetto epilogo per
una serie di pessime novità che mi sono piovute addosso negli ultimi due
mesi... La sanzione che dovrò pagare allo Stato per una assurda e
inspiegabile e grossolana svista(?) mi ha gelata. Non solo per la cosa in sé,
ma soprattutto per come è stata accolta intorno a me, dalle persone che
avrebbero dovuto consolarmi o almeno sdrammatizzare. Ho ricevuto indifferenza
o altro peso. Ho chiesto spiegazioni e ricevuto una risposta come fosse
silenzio. Ho chiesto un abbraccio e ho trovato un piano dei conti.
So di essere tremenda, ma quando sono in fila alla posta, o seduta ad
aspettare un mio qualsiasi turno, gli occhi mi si riempiono di lacrime e uno
di questi giorni non riuscirò a deglutire in tempo.
Come adesso.
Ho preparato tutto per l'arrivo della Befana: i re magi sono arrivati alla
capanna, la calza è appesa alla solita porta, l'impronta nella farina mi
sembra credibile, ho bevuto il goccetto di vino lasciato dai bimbi nel
bicchiere e dato un morso al biscotto. Alice ha paura e mi ricorda me bambina
terrorizzata dall'idea di un bacio della vecchietta. Prima sono stata ad un
passo dal dirle la verità, ma non so immaginare la nostra vita senza il suo
sguardo incantato; e ho taciuto. Lo scoprirà da sola e si sentirà sollevata,
come lo fui io.
Se c'è qualcuno lì fuori capace di farmi piacere la mia vita, io sono qui. Ho
bisogno di aiuto. E non lo so chiedere.

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