Cominciamo...

"Io prima desideravo essere gli altri per conoscere ciò che non ero. Allora ho capito che ero già stata gli altri e che era una cosa facile. La mia esperienza più grande sarebbe quella di essere io l'essenza degli altri: e l'essenza degli altri essere me." (C.Lispector)

Beh, potevo non cominciare con lei?
Esistono corrispondenze come fili invisibili tra esistenze che non si sfiorano neppure. Sentire parole che si sanno pronunciate per molti come se fossero per noi soltanto. Come le parole di una canzone. Come una musica regalata probabilmente in modo casuale e che sembra invece accarezzare proprio noi. E allora mi domando se esiste il casualmente quando si compiono gesti e si scelgono parole per altri da noi.
Eccomi qua...

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