Splendore

La verità è che non mi è piaciuto.
Mancano le parole che sanno di carne, di pancia, di urgenza.
Manca il respiro ad anticipare la punteggiatura.
Manca il coraggio di raccontare come tale una storia normale.
L'ultimo libro di Margaret Mazzantini ha il profumo di un dovere, il ritmo di un appuntamento che non si può mancare con i propri lettori.
Se lo scopo era di raccontare una storia d'amore, l'obiettivo è stato mancato dal tentativo di giustificarla con il luogo comune, nel negare l'amore per trasformarlo in disegno premeditato e costruito.
Fin dalle prime pagine, che stentano un po', manca qualcosa e chiudendo il libro ci si stupisce di come quella mancanza venga colmata proprio dal finale che non si voleva veder scritto. Un finale che cerca il plauso dei benpensanti come di chi si definisce aperto e magari anticonformista.
Letto, chiuso e riposto.
Con un leggero rimpianto per un'occasione mancata.


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